PALERMO – Un piano ospedaliero per fronteggiare il Covid in due fasi. Primo step il 15 novembre, secondo il 30. L’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza lo ha trasmesso mercoledì alla commissione Sanità dell’Ars.
Nella prima parte della pandemia si è andati avanti con un modello cosiddetto a fisarmonica. I posti letto venivano attivati all’occorrenza. Adesso si cambia con una programmazione più ampia decisa, però, soltanto nel pieno della seconda ondata. Anche questo ha inciso nella scelta del governo nazionale di dichiarare la Sicilia zona arancione, un gradino sotto il rosso per cui scatta il lockdown, ma un gradino sopra il giallo che garantisce alle Regioni restrizioni meno rigide.
Di contro l’assessore ha però ribadito anche ieri che i i posti in terapia intensiva allo stato non sono tutti occupati e la Sicilia ha un indice di trasmissione del virus meno alto rispetto ad altre regioni meno penalizzate. Come dire, il piano con i nuovi posti non si era reso ancora necessario.
Lo scontro politico si è fatto durissimo. L’opposizione attacca Razza imitando i ritardi e le colpe per le scelte del governo, Razza si difende sostenendo che quella romana è una “scelta politica”, il presidente della Regione accoglie la decisione del Roma dicendo di sentirsi su “Scherzi a parte”.
Le polemiche non si fermeranno. Tornando ai numeri: nei prossimi giorni in totale è prevista l’attivazione di 2384 (di cui 1536 entro il 15 novembre) posti di degenza Covid ordinaria nei reparti di malattie infettive, 416 terapie intensive (di cui 272 nel primo step) e 812 di bassa complessità (di cui 689 entro il 15 novembre). Per bassa complessità di intendono i casi che possono essere affrontati negli Hotel Covid e nelle Residenze sanitarie assistite.
Ecco la mappa completa, provincia per provincia, di terapie intensive e degenza ordinaria distribuite nei vari ospedali: Agrigento (30 in terapia intensiva 160 in degenza ordinaria negli ospedali di Agrigento, Sciacca e Ribera), Caltanissetta (ospedale Sant’Elia o ospedale di Gela, 36 terapie intensive e 140 degenze ordinarie), Catania (105 in terapia intensiva e 595 in degenza ordinaria negli ospedali: Garibaldi, Cannizzaro, San Marco, Rodolico, Biancavilla, Acirelale ), Enna (22 in terapia intensiva e 140 ordinari all’Umberto I), Messina (39 in terapia intensiva e 236 in degenza ordinaria negli ospedali Martino, Papardo, Cutroni Zodda e Piemonte), Palermo (107 terapie intensive e 681 in degenza ordinaria tra Cervello, Civico, Policlinico, Ismett, Partinico, Petralia), Ragusa (33 posti di terapia intensiva e 152 in degenza ordinaria negli ospedali Giovanni Paolo II, Modica e Vittoria), Siracusa (26 terapie intensive e 170 ordinari a Siracusa e Noto), Trapani (16 posti in terapia intensiva e 120 di degenza ordinaria nei reparti di malattie infettive negli ospedali di Trapani, Mazara del Vallo e Marsala).
La scansione temporale – 15 e 30 novembre – non è rigida, il secondo step potrebbe essere anticipato qualora fosse necessario. Il piano non prevede il blocco dei ricoveri ordinari e delle attività di day hospital e potrà essere ulteriormente potenziato ricavando posti di terapia intensiva nelle sale operatore. Si resta sempre attesa che venga realizzato un altro piano, quello nazionale, che prevede la creazione entro il 31 gennaio di altre 32 strutture Covid in tutta l’Isola.