Piano regolatore del porto di Catania, cosa dicono i progetti

Piano regolatore del porto di Catania, cosa dicono i progetti

L'attesa per la Valutazione ambientale strategica
INFRASTRUTTURE
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CATANIA – Una nuova darsena per yacht di lusso, una per il traffico merci, la nuova stazione passeggeri e un marina con un accesso diretto alla città, senza le barriere che oggi separano il porto dal capoluogo.

Quasi un miliardo di euro spesi in trent’anni, la rivoluzione non solo della zona fronte mare ma anche di quelle limitrofe, dagli archi della marina alla rotonda della Playa. Con una crescita sia dei passeggeri in transito, soprattutto crocieristici, che delle merci trasportate, soprattutto su gomma.

È il nuovo Piano regolatore portuale di Catania, che dovrebbe cambiare il volto all’infrastruttura del capoluogo etneo riconnettendolo alla città e dividendolo in due aree, con una crescita totale della superficie portuale di quasi un terzo rispetto a oggi.

La Valutazione ambientale strategica

Il progetto per il nuovo Piano regolatore portuale di Catania è in fase di Valutazione ambientale strategica, un passo necessario per l’approvazione dei progetti messi a punto dall’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia orientale.

Scaduti i termini per la presentazione di osservazioni da parte del pubblico, lo scorso 14 febbraio, il Prp sarà ora vagliato dalla commissione VAS del ministero dell’Ambiente, da cui poi dipenderà l’approvazione del progetto.

L’obiettivo dell’autorità portuale, come comunicato più volte nel corso della preparazione del Piano, è di approvarlo entro la fine dell’anno. L’orizzonte temporale in cui sono stati pensati i diversi interventi infatti inizia proprio nel 2025, con una divisione in tre interventi da dieci anni ciascuno.

piano regolatore porto di catania

La divisione e la parte turistica

L’idea alla base del nuovo Prp è dividere in due parti lo scalo etneo. Già adesso il porto di Catania, infatti, svolge soprattutto la funzione di movimento merci e scalo passeggeri, con percentuali minori dedicate ad altre attività come la pesca.

Il principio generale seguito dai progettisti è stato quello di separare diporto e turismo da trasporto merci e navi da crociere, dedicando a ciascuno non solo un proprio spazio ma anche una bocca di porto diversa, che oggi invece è condivisa da tutte le barche e le navi in ingresso e in uscita.

Il progetto più vistoso previsto dal Prp, come già anticipato a suo tempo da Livesicilia, è dunque quello di costruire un’altra darsena a est dell’attuale braccio di levante, riservata ai grandi yacht, costruendo due nuove dighe e una nuova banchina di riva. La nuova darsena sarà poi collegata alle altre due più vicine, quella del porto nuovo e quella del porto vecchio, con l’abbattimento di un pezzo della diga foranea.

In questo modo il progetto prevede la creazione di una zona completamente turistica, con la darsena del porto vecchio riservata a piccole imbarcazioni, quella del porto nuovo dedicata a barche a vela e a motore fino a 28 metri, e la terza, la più esterna, riservata a yacht e barche a vela fino a 120 metri.

Proprio questa zona costituirà una linea fronte mare di 22 ettari. Nel progetto si legge che sarà aperto alla città, in continuità con le aree del centro storico.

L’area per le crociere e commerciale

Il molo di levante e quello dello sporgente centrale in questo modo possono essere risevati a 4 ormeggi per navi da crociera oltre i 320 metri. Nello sporgente centrale, in particolare, il Piano regolatore portuale prevede la realizzazione di una nuova stazione marittima da 5 mila metri quadri, in grado di accogliere un milione di passeggeri all’anno.

Ancora più a ovest e a sud si apre la zona logistica e commerciale, per il traffico cargo e soprattutto Ro/Ro (Roll on/Roll off: movimenti di merci su gomma), che a Catania corrisponde all’89 per cento del traffico merci totale. In questa parte del porto ci saranno le aree dedicate al movimento e allo stoccaggio delle merci.

Proprio nella zona commerciale il progetto prevede la realizzazione di un’altra darsena che, si legge nel progetto, “sostituisce la ormai superata configurazione del precedente Prp del 1978”. La nuova darsena permetterà l’ormeggio delle navi moderne.

Sia alla zona merci che a quella passeggeri verranno riservati più spazi e più parcheggi. Alla fine degli interventi lo spazio del porto crescerà del 30 per cento rispetto a oggi.

Come si legge in una nella relazione generale del progetto: “L’allargamento delle banchine porterà la capacità massima di passeggeri crocieristici per nave ad aumentare da 3.800 passeggeri per nave a 5.000, mentre la dotazione di stalli per mezzi Ro-Ro più che duplicherà passando da 1.600 a 4.000”.

L’impatto sulla città

Il nuovo Prp del porto di Catania riguarda solo le aree portuali. Ma dato che il progetto avrà un impatto anche sulle zone limitrofe della città, nei documenti si fa cenno anche a diversi cambiamenti in preparazione ai margini del porto, su cui interverranno tra gli altri l’amministrazione comunale e RFI – Rete ferroviaria italiana.

A est, ad esempio, è previsto l’interramento dei binari ferroviari e la realizzazione di una nuova stazione sotterranea, che sostituirà quella attuale di Catania centrale. L’interramento dei binari permetterà la creazione di quella zona fronte mare aperta alla città. Nel progetto si parla anche di “rifunzionalizzazione degli spazi degli archi della marina”.

Nella zona più a ovest, invece, è prevista la realizzazione di un sottopasso per connettere la parte finale dell’asse dei servizi direttamente al porto, saltando in questo modo tutta la parte della rotatoria della Playa.

Sul nuovo Piano regolatore del porto di Catania erano intervenute le voci critiche dell’associazione “Volere la Luna”.


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