PIAZZA ARMERINA (ENNA) – L’ex vicesindaco di Piazza Armerina, Giuseppe Mattia, è stato condannato per diffamazione aggravata a mezzo stampa assieme a Raffaella Motta. Al centro della controversia un’intervista pubblicata sul profilo Facebook di quest’ultima, nella quale avrebbe attaccato, offendendone la reputazione, il sindaco della Città dei Mosaici Nino Cammarata. La sentenza è stata emessa dal giudice Maria Rosaria Santoni, in composizione monocratica dinanzi al Tribunale di Enna, che ha inflitto ai due imputati la condanna a una multa da tremila euro più un risarcimento danni in favore del sindaco liquidato in via equitativa in 5mila euro. Il giudice ha anche ordinato l’immediata rimozione del post ritenuto diffamatorio.
In sostanza, secondo l’imputazione formulata dal pm Orazio Longo, della Procura di Enna, Mattia, in un’intervista social effettuata dalla Motta – individuata dalla Procura “quale giornalista”, anche se non risulterebbe iscritta all’Ordine – il 26 maggio 2019 avrebbe dato a Cammarata del “bugiardo”, “incapace”, accusandolo di non avere “alcuna professionalità” e aggiungendo, tra le altre dichiarazioni: “Stiamo mantenendo un sindaco a 2.087 euro al mese per fare il dissesto”.
“A un certo punto ho ritenuto che non fosse più tollerabile e ho deciso di querelare chi mi diffama. La sentenza emessa dal Tribunale di Enna è giusta e impeccabile – afferma il sindaco Cammarata – e chiude una volta per tutte questa vicenda. Sono anni che subisco attacchi personali e offese spacciati per dichiarazioni politiche”.
Dal canto suo, l’avvocato Francesco Alberghina, difensore di Mattia, dichiara: “In attesa di conoscere le motivazioni come sempre rispetto la sentenza ma non condivido la condanna per il reato in contestazione per il mio assistito. Proporremo sicuramente impugnazione alla Corte d’appello di Caltanissetta per fare luce su quanto avvenuto e dimostrare la sua innocenza”.