Pilone inclinato sulla Statale 624 | Viadotto chiuso e riaperto - Live Sicilia

Pilone inclinato sulla Statale 624 | Viadotto chiuso e riaperto

La Statale 624 chiusa (Foto Lo Verso)

Si tratta del ponte 'Traversa II' (nella foto di Riccardo Lo Verso), tra San Cipirello e San Giuseppe Jato. Strada chiusa dai carabinieri, poi la riapertura dopo le verifiche dei tecnici dell'Anas che assicura: "Situazione monitorata da tempo". Ad aprile il cedimento del ponte Himera sull'autostrada Palermo-Catania. DA RAVANUSA A SCILLATO, LA SICILIA A PEZZI - GUARDA LA FOTOGALLERY

la palermo-sciacca
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PALERMO – Lo spettro di un nuovo ‘caso Himera’ con una Sicilia ancora spezzata in due, ma questa volta lungo la direttrice nord-sud, ha aleggiato per cinque ore lungo la Statale Palermo-Sciacca. Tanto ne è passato di tempo prima che l’Anas decidesse di riaprire il viadotto ‘Traversa II’, che in mattinata era stato chiuso dai carabinieri “per motivi – spiega l’azienda – precauzionali”. L’allarme è scattato per un pilone inclinato nel tratto di strada compreso tra San Giuseppe Jato e San Cipirello, tra il 23esimo e il 28esimo chilometro di una delle strade più trafficate dai pendolari di ogni giorno: la 624, che taglia in due la Sicilia e collega il capoluogo con l’entroterra palermitano e l’Agrigentino.

In mattinata la decisione dei carabinieri di San Giuseppe Jato, allarmati dall’inclinazione di uno dei piloni che sostengono il viadotto ‘Traversa II’, poi l’annuncio dell’Anas che ha riaperto la strada spiegando che “un’attenta verifica finalizzata a focalizzare ulteriori problematiche relative allo spostamento del pilone non ha riscontrato nuove anomalie”. E così l’azienda “ne ha disposto la riapertura”.

Il pilone, dunque, era già inclinato “e sotto costante monitoraggio da tempo”, così come spiegato dall‘Anas a LiveSicilia.  Questa mattina, dopo la segnalazione della chiusura i tecnici si sono recati sul posto per fare il punto della situazione. Già a ottobre i carabinieri avevano segnalato un pericolo riguardante il pilone del viadotto. Le piogge di questi giorni hanno fatto sprofondare il terreno attorno al pilone. Si sono anche allargati i giunti di dilatazione; da qui la decisione di chiudere la strada, poi riaperta nel pomeriggio.

La chiusura del ponte aveva fatto temere nuovi guai per la viabilità in Sicilia, dopo il cedimento del viadotto Himera lungo l’autostrada Palermo-Catania che aveva causato la chiusura della A19 per sette mesi prima dell’inaugurazione della bretella di collegamento allo svincolo di ScillatoOggi la notizia del pilone inclinato tra San Cipirello e San Giuseppe Jato. 

“Una rete stradale è come un corpo umano: quando invecchia ha bisogno di manutenzione”, ha detto a LiveSicilia l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio, che martedì sarà a Roma per incontrare i vertici di Anas. “Affronteremo anche il problema della Palermo-Sciacca, su cui chiediamo lo stesso impegno che Anas ha annunciato per l’ammodernamento della Palermo-Catania. Per le strade sicilane vogliamo un monitoraggio continuo e pretendiamo gli stessi standard operativi che Anas mette in campo nel resto d’Italia”.

L’annus horribilis della viabilità siciliana era iniziato a fine  2014, con il cedimento della rampa di accesso al viadotto ‘Scorciavacche’ della Palermo-Agrigento. L’opera era stata assegnata al consorzio di imprese “Bolognetta scpa” costituito da Cmc di Ravenna, Tecnis di Catania e Ccc di Bologna. Per quel crollo si è mossa la Procura di Termini Imerese, che ha indagato trenta persone tra i vertici di Anas Sicilia, collaudatori, tecnici e rappresentanti delle imprese che lavorarono al progetto: attentato alla sicurezza dei trasporti è l’ipotesi di reato.

Ad aprile il colpo che ha messo in ginocchio il sistema stradale dell’Isola e l’economia: il cedimento del viadotto Himera lungo la Palermo-Catania, all’altezza di Scillato. Una frana che per sette mesi ha spezzato in due la Sicilia, costringendo merci e pendolari a una complicata gincana lungo i tornanti dell’unica strada rimasta in piedi: quella che arrampicandosi sulla montagna di Polizzi Generosa consente di aggirare l’ostacolo e ritornare sull’autostrada dopo 45 minuti d’auto. La prima alternativa, seppur parziale, si è materializzata il 31 luglio, con l’inaugurazione della ‘trazzera’ realizzata con i fondi messi a disposizione dai deputati regionali del Movimento 5 stelle, la scorciatoia di Caltavuturo, comunque inaccessibile ai mezzi pesanti, che ha consentito di accorciare sensibilmente i tempi di percorrenza e che ha allungato all’infinito le polemiche politiche. Infine, pochi giorni fa, l’inaugurazione del bypass realizzato dall’Anas e che ha messo una toppa ai problemi di collegamento tra le due più grandi città siciliane. Per la realizzazione del nuovo ponte, invece, se ne parlerà nel 2018.  


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