PALERMO- Le spoglie mortali di don Pino Puglisi sono state trasportate dal cimitero Sant’Orsola nella Cattedrale di Palermo. Si tratta del primo atto che precede la prossima celebrazione del rito della beatificazione del parroco di Brancaccio – ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993 nel giorno del suo del suo 56mo compleanno – che si terrà il prossimo 25 maggio nello stadio comunale “Renzo Barbera”. L’estumulazione è stata compiuta dalla commissione diocesana nella Cappella della Congregazione dei SS. Euno e Giuliano. Le operazioni di ricognizione sono state completate nell’adiacente chiesa di Santo Spirito. Il corpo di don Puglisi, infine, è stato posto in una nuova cassa.
Erano presenti, fra gli altri, il vescovo ausiliare di Palermo monsignor Carmelo Cuttitta, delegato del cardinale arcivescovo Paolo Romeo, insieme a don Vincenzo Talluto e monsignor Giuseppe Oliveri, e il medico legale Livio Milone, nominato dalla Fondazione Camposanto di Santo Spirito il cui presidente Francesco Di Paola auspica che “l’azione pastorale di Don Pino, possa costituire valido esempio di educazione alla fede e alle nuove generazioni nel respingere ogni forma di violenza”. La causa per il riconoscimento del martirio di don Puglisi é stata iniziata a livello diocesano nel 1998, a cinque anni dal delitto, per volere del cardinale Salvatore De Giorgi, allora arcivescovo di Palermo. La raccolta di documenti e testimonianze si è conclusa il 6 maggio 2001, e dalla fine di settembre l’incartamento è stato all’esame della Congregazione per le cause dei Santi in Vaticano.
“A vent’anni di distanza dalla morte di padre Puglisi quando è stata aperta la sua cassa ci siamo trovati di fronte un corpo in ottime condizioni, quasi mummificato: non un teschio, ma un viso dai tratti perfettamente riconoscibili, persino il colore delle mani ci ha stupiti”. Cosi monsignor Carmelo Cuttitta, vescovo ausiliare e delegato del cardinale arcivescovo Paolo Romeo, ha spiegato il senso di sorpresa provato questa mattina dopo la traslazione delle spoglie mortali del parroco ucciso dalla mafia a Brancaccio il 15 settembre 1993, nel giorno del suo del suo 56mo compleanno. Una prima tappa verso la beatificazione prevista il 25 maggio prossimo. All’interno della cassa sono stati trovati una copia del Vangelo, un’icona della Madonna Odigitria e una rosa donata da una persona durante la tumulazione e sulla cui identità viene mantenuto il riserbo; una persona che però questa mattina era presente alla traslazione.
“Ci ha chiesto se la rosa fosse ancora li e abbiamo registrato una certa commozione”, ha aggiunto monsignor Cuttitta durante una conferenza stampa improvvisata in Curia. Adesso quella rosa, insieme a tutti gli altri oggetti a contatto con il corpo di padre Puglisi sono considerati reliquie. Al momento è esclusa la presenza a Palermo del nuovo pontefice il 25 maggio prossimo, poiché, spiega la Curia “il papa presiede le canonizzazioni, e la causa di beatificazione, ancora in corso, riguarda le diocesi di appartenenza del beato, ma si spera che in una fase più avanzata il pontefice sia presente”. La nuova tomba di padre Puglisi si trova all’interno della Cappella delle reliquie nella cattedrale, a destra dell’altare, accanto alle urne con i resti di altri martiri e santi, ma in seguito verrà spostata in una cappella laterale, “dopo la costruzione di un monumento in marmo, che avrà la forma della spiga di grano a ricordare, come in un brano amato da don Puglisi, la sua presenza feconda come un chicco sulla terra”.