Pioggia di indagati sul Cas | L'inchiesta che fa tremare i vertici - Live Sicilia

Pioggia di indagati sul Cas | L’inchiesta che fa tremare i vertici

Verifiche su incentivi ai dipendenti. Il presidente Faraci: "Sono sereno".

Messina
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MESSINA- Sono 56 i dipendenti, tra funzionari e impiegati, del Consorzio autostrade siciliane (Cas) indagati per truffa e falso in atti pubblici in un’inchiesta aperta dalla Procura di Messina. E’ la terza tranche che nel marzo del 2015 sfociò in una serie di arresti. Al centro delle indagini della Dia, coordinate dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto Stefania La Rosa, verifiche su incentivi ai dipendenti che furono assegnati dai precedenti vertici del Consorzio, fino al settembre del 2013. Sono i cosiddetti incentivi progettuali relativi ai lavori da realizzare, stabiliti dai piani triennali approvati dal Cas, e assegnati in base alle varie figure professionali previste: il responsabile unico del procedimento, il progettista, il direttore dei lavori, il responsabile della sicurezza, e i vari collaboratori del progetto. Agli atti dell’inchiesta ci sarebbero intercettazioni ambientali e telefoniche che, secondo la tesi dell’accusa, proverebbero l’assegnazione di incentivi progettuali a una ristretta cerchia di dipendenti, prescindendo spesso dall’ effettivo contributo apportato nell’ambito del gruppo di lavoro. (ANSA)

*Aggiornamento delle 16.15

“Le indagini devono fare il loro corso, sono tranquillo e ho molta fiducia nella magistratura”. Così il presidente del Consorzio autostrade siciliane, Rosario Faraci, all’Ansa sulla notizia di 56 impiegati e dirigenti del Cas indagati dalla Procura di Messina su incentivi ai dipendenti. “Sono fiducioso – aggiunge Faraci – e se ci saranno dei provvedimenti da prendere lo faremo. Siamo sereni: l’operato della magistratura sarà lineare, e mi auguro celere, e sicuramente alla ricerca della verità. Comunque faremo anche noi le nostre indagini interne”. Sul presunto cambiamento ai vertici del Cas che il presidente Crocetta sembra volere mettere in atto, Faraci risponde: “Si dovrebbe capire poi perché dovrei dimettermi o essere sostituito quando queste indagini riguardano il passato e non il mio operato”

 

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