Pizzo con fattura: tre condanne e nuovo processo per tre imputati - Live Sicilia

Pizzo con fattura: tre condanne e nuovo processo per tre imputati

I clan di Palermo si dividevano i soldi

PALERMO – Per tre estorsori le condanne diventano definitive, mentre per altri tre imputati si dovrà fare un nuovo processo in appello. Le famiglie mafiose – da Tommaso Natale a San Lorenzo, e fino alla Noce, si dividevano i soldi del racket. Così scoprirono gli investigatori della squadra mobile nel 2019.

I nomi

Queste le condanne definitive (la Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi): Giuseppe Messia 6 anni e 4 mesi, Girolamo Taormina 4 anni, Silvio Guerrera 4 anni (collaboratore di giustizia). Annullate rinvio le condanne di Giuseppe Fricano (6 anni e 8 mesi, difeso dall’avvocato Giovanni Rizzuti), Giuseppe La Torre (10 anni, avvocato Angelo Formuso), Salvatore Verga (4 anni, difeso dall’avvocato Giulio Bonanno rispondeva di spaccio di droga).

Le estorsioni

Numerosi gli episodi estorsivi contestati dalla Procura di Palermo. Costruttori, imprenditori edili e titolari di ditte di movimento terra, imprenditori del settore alimentare, vivaisti: tutti accomunati dal fatto di avere subito le angherie mafiose. Pagavano il pizzo e lo hanno ammesso solo dopo essere stati messi di fronte all’evidenza. La Torre e Fricano sono imputati per le estorsione imposta al titolare di un lido balneare. Un costruttore – ed è il caso più pesante dal punto di vista economico – versò 35 mila euro di “messa a posto” per evitare guai nel cantiere per la costruzione di 14 villette. Se le attività ricadevano in più zone, le famiglie mafiose di riferimento si dividevano gli incassi del pizzo. La “tassa” di Cosa Nostra a volte veniva mascherata con le fatture. L’imprenditore Giuseppe Messia, titolare di un impresa di movimento terra, fece lo scavo per la costruzione delle villette in via Sant’Angelo, a Palermo.

I risarcimenti

La Suprema Corte ha anche confermato i risarcimenti per diversi imprenditori che si sono ribellati al pizzo ed una serie di associazioni, tra cui Centro Pio La Torre (rappresentato dagli avvocati Ettore Barcellona e Francesco Cutraro), Confartigianato, Confesercenti, Associazione Caponnetto, Confindustria, Fai, Solidaria e Sos Impresa, assistite, tra gli altri, dagli avvocati Fausto Maria Amato, Maria Luisa Martorana e Fabio Lanfranca.


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