"Pronto papà... sono andati da Angela" | Il pizzo all'amica e la richiesta di aiuto - Live Sicilia

“Pronto papà… sono andati da Angela” | Il pizzo all’amica e la richiesta di aiuto

Il retroscena del blitz che ha azzerato parte della nuova mafia di Palermo. La figlia compose il numero. Sapeva di correre un rischio: “Ti devo dire una cosa che al telefono non si potrebbe”. E il padre, considerato affiliato al clan di Partanna Mondello, la zittì: "Basta... basta".

OPERAZIONE APOCALISSE
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PALERMO – Una telefonata. Due generazioni a confronto. Anagraficamente distanti, ma vicinissime per mentalità. La figlia compose il numero. Aveva una cosa urgente da chiedere al padre. Sapeva di correre un rischio: “Ti devo dire una cosa che al telefono non si potrebbe”.

Cosa c’era di così urgente da affrontare violando l’accortezza necessaria? Il papà di Angela, una sua amica, titolare di una sala biliardi a Vergine Maria aveva ricevuto la visita di “persone dell’Arenella”. Erano andati a chiedergli il pizzo. E la ragazza, che non è indagata, voleva che il padre intervenisse. Il papà, d’altra parte, viene considerato un personaggio di primo piano della famiglia mafiosa di Partanna Mondello. Uno dei personaggi principali dell’entourage di Tommaso Contino, finito in carcere con l’accusa di essere il capo famiglia. Anche l’uomo al telefono si trova in cella. È uno dei 91 arrestati del blitz Apocalisse. Finanzieri, poliziotti e carabinieri hanno raso al suolo i nuovi clan dei mandamenti mafiosi di Resuttana e Tommaso Natale-San Lorenzo.

La figlia aveva violato il patto di riservatezza. Parlare al telefono era stata un’imprudenza. E si era meritata i rimbrotti del padre che ha cercato, invano e ripetutamente, di interrompere la conversazione: “Va bene. Basta. Ciao”. Fino a quando l’uomo capì che il silenzio andava imposto con tono energico e senza troppi giri di parole: “… fai i cazzi tuoi… basta… basta… basta… basta… basta… che cazzo”. Aveva ragione a temere il peggio. Questa conversazione, come altre decine, è stata intercettata dai carabinieri del Nucleo investigativo.


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