CATANIA – La Playa di Catania necessita di interventi urgenti per la sicurezza e un rilancio che ne valorizzi il potenziale turistico. È quanto afferma Lorenzo Costanzo, segretario della confederazione Cidec, che lancia un appello per l’applicazione immediata del “decreto sicurezza” e un nuovo modello di sviluppo per il litorale.
Costanzo denuncia una situazione di insicurezza nell’area dei lidi balneari, evidenziando la presenza di centinaia di venditori ambulanti che offrono merce ritenuta contraffatta, come occhiali, bigiotteria e giocattoli non idonei, specialmente per i bambini.
Il segretario Cidec sottolinea l’importanza di fermare questo fenomeno e rendere la Playa un luogo sicuro per tutti. Viene posta la questione della regolarità delle autorizzazioni di questi venditori e si chiede che gli stabilimenti balneari non permettano loro di accedere alle aree di pertinenza privata, invocando controlli immediati.
La Playa: da degrado a “Riccione del Sud”
Il rilancio della Playa è un punto cruciale per Costanzo, che accoglie con favore la notizia di architetti francesi impegnati in un nuovo progetto per il litorale catanese. Un’ipotesi, questa, che potrebbe portare a una “grande isola di divertimento collegata con Catania”, valorizzando un’area lasciata per decenni in un “indecoroso oblio”. L’ambizione è quella di trasformare la zona dei lidi nella “Riccione del Sud”, un polo di attrazione turistica.
Con l’ampliamento dell’aeroporto, la Playa potrebbe diventare un “polmone verde” dove i turisti, in attesa di partire o per uno scalo aereo, potrebbero trascorrere qualche ora o qualche giorno. Viene citato l’esempio di Fiumicino, che, a meno di 2 km dall’aeroporto omonimo, ha visto un positivo rilancio della sua economia con ristoranti e aree culturali.
Prospettive di sviluppo
Costanzo ribadisce che investire sul progetto della Playa, aprendo a nuove idee, porterebbe innovazione e nuove opportunità di lavoro. Dato il forte incremento del turismo negli ultimi anni, con un notevole afflusso di visitatori da Stati Uniti, Giappone e Asia, oltre a valorizzare il patrimonio architettonico, è fondamentale rilanciare il mare e i servizi ad esso connessi.
Si auspica un progetto lungimirante che possa riunire investitori per sviluppare e ridisegnare un nuovo modello di stabilimenti balneari. In questo contesto, la riforma che prevede la legge Bolkestein sarebbe l’ideale per una realtà di bandi per l’ottenimento delle licenze. L’appello finale è quello di “cominciare l’opera di cambiamento” in attesa di un “cambiamento generazionale sulla Playa e su tutta l’area lasciata per anni nel degrado totale”.