Pochi dipendenti, età media alta, mobilità: Comune di Palermo in crisi

Pochi dipendenti, età media alta, mobilità: Comune di Palermo in crisi

La pianta organica insufficiente. La questione sindacale

Il Comune di Palermo è come se fosse ingessato. Sicuramente è messo in crisi da una quantità di lavoratori al di sotto del fabbisogno necessario. Ma c’è anche una questione sindacale, almeno secondo quanto sottolinea l’assessore al Personale, Dario Falzone, in una chiave garbata e, tuttavia, netta: “Lo snodo complicato sta nella mobilità e nella flessibilità – dice Falzone -. Con le regole attuali, un dirigente sindacale non può essere spostato da una circoscrizione all’altra, senza il nulla osta della sua organizzazione. In un contesto con una forza lavoro inferiore, è un elemento che può inceppare il meccanismo”.

I numeri (bassi) dei dipendenti

I numeri fanno chiarezza. Il Comune di Palermo dovrebbe avere una pianta organica di 7.284 unità con settantanove dirigenti. Gli impiegati sul campo sono, complessivamente, 4.915 tra cui 39 dirigenti. L’età media del personale è di 56 anni, con picchi sui sessant’anni. I dirigenti sindacali (che sono cosa diversa dai dirigenti del Comune appena citati, ndr) sono circa mille. Gli iscritti sono tremila: un terzo, se la matematica non è un’opinione, è dirigente.

“Il quadro deve essere migliorato – dice l’assessore al ramo – ma bisogna considerare che, ogni mese, ci sono quelli che vanno in pensione, c’è la legge 104, esistono tante situazioni legittime che possono mandare la macchina ulteriormente in sofferenza. Ripeto: la flessibilità è fondamentale, come la collaborazione. Sul piano del lavoro, invece, riconosco che i dirigenti sindacali si impegnano come tutti gli altri, anche il numero dei permessi è piccolo. Non è questo il problema”.

Il sindacato ‘aspira (quasi) tutto’

La forza più cospicua è quella del Csa, un sindacato autonomo rispetto ai confederali. Dice il segretario generale, Nicolò Scaglione: “Possiamo contare su circa quattrocento dirigenti e 1.500 iscritti. Scontiamo una politica sbagliata del personale negli ultimi trent’anni. Le assunzioni sono state bloccate e si va sul filo dell’emergenza. Però, è vero che con la nuova amministrazione c’è una migliore interlocuzione”.

‘Ma noi collaboriamo…’

Un breve consulto tra i rappresentanti dei sindacati classici conferma numeri e disagi. “Il Comune di Palermo – dice Lorenzo Geraci della Cisl Fp di Palermo e Trapani – ha 236 siti e 150 delegati aziendali sono della Cisl, su mille nostri iscritti. In dieci anni abbiamo negato soltanto due nulla osta. Chiediamo al Comune di ascoltarci e di non farsi fuorviare da narrazioni strumentali. Il nostro desiderio è la piena collaborazione, nel rispetto dei lavoratori”.

“Noi siamo pronti a permettere gli spostamenti – dice Luigi D’Antona della Fp Cgil -, a parte il fatto che, all’interno della stessa circoscrizione, il Comune non deve chiedere il nulla osta. Il vero dramma è che c’è un dissesto funzionale dal punto di vista del personale. Ci sono moltissimi lavoratori part-time e altri che, per così dire, ‘tappano i buchi’ nelle mansioni superiori”.

Al vertice della Fpl Uil, in Sicilia, c’è Totò Sampino. “Non è vero – commenta – che sono troppi sindacalisti. Per noi ci sono poco meno di 150 dirigenti. Tengo a precisare che nessuno di loro usufruisce di permessi sindacali. Pertanto, non creano disservizi alla amministrazione. E noi siamo quelli che hanno concesso più nulla osta di tutti”.

Il rapporto Comune-sindacati

Sullo sfondo della vicenda, il rapporto tra Comune e sindacati, alla ricerca di un confronto non sempre facile. Si va avanti, tra dipendenti da gestire, servizi da garantire e partecipate, in mezzo alle criticità. Una storia particolarmente complessa è quella della Rap. I sindacati avevano paventato, in una nota durissima, la mancata proroga degli accordi interni che avrebbe creato una situazione di ulteriore disservizio per la raccolta dei rifiuti. La crisi sembra rientrata. Palermo aspetta una svolta.


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