Pochi sportelli e lunghe code| Anagrafe, utenti inferociti

Pochi sportelli e lunghe code| Anagrafe, utenti inferociti

Commenti

    Il lettore/i anziché rivolgersi a voi dovrebbero chiamare le forze dell’ordine e denunciare il disservizio purtroppo,l’omertà ha il sopravvento.

    MI DOMANDO PERCHE’ NELLE AZIENDE SI GESTISCONO LE FERIE IN MODO DA POTER AVERE LA PRESENZA DEL PERSONALE IN TUTTI GLI UFFICI AL COMUNE INVECE E’ FANTASCIENZA.

    Guarda che non è un problema di ferie perchè è sempre così anche in pieno inverno con tutti i dipendenti al loro posto. E’ un ufficio che potrebbe funzionare bene per un piccolo paese ma per una città di un milione di abitanti è del tutto inadeguato.

    E una storia vecchia che si acuisce nel periodo di agosto,grazie ai dirigenti che non sono in grado di DIRIGERE,ferie programmate malissimo,non è solo un problema dell’anagrafe,visto che gli sportelli decentrati sono diventati pochissimi e funzionano penosamente, presi d’assalto da un’orda di persone che cambiano domicilio in maniera assurda,se il comune non ce la fa può delegare i CAF. MTanto penali ne paga a bizzeffe vedi il ritardo della C.ID.ELETTRONICA.Mi fermo quì perchè se entro al cimitero ROTOLI ci vuole la FINANZA.Comune governato da gente che ha paura dei dipendenti.

    Se hanno votato il sindaco non dovrebbero lamentarsi.

    Francesco i residenti a Palermo sono meno di 700 mila.

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Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

Peccato che il 95% dei siciliani che tornano dal nord per le festività natalizie già il biglietto aereo (carissimo!!!) l'avevano comprato, non potendo aspettare i comodi della Regione Siciliana e rischiando di non riuscire ad acquistare il biglietto del treno partecipando ad una sorta di click day. Iniziativa deplorevole e iniqua!

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