Polemica su Villa Cattolica | Botta e risposta Cinque-Tripoli - Live Sicilia

Polemica su Villa Cattolica | Botta e risposta Cinque-Tripoli

Il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque

Il consigliere d'opposizione Tripoli: "Per i lavori di ristrutturazione è stato erogato l'intero finanziamento prima della fine degli interventi". Il primo cittadino: "Tutto lecito, lo prevede un parere comunitario".

Bagheria - Il caso
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PALERMO – Scoppia la polemica sulla ristrutturazione di Villa Cattolica a Bagheria. Da una parte il consigliere comunale di opposizione Filippo Tripoli, che ipotizza “un possibile uso scorretto di fondi comunitari per opere già pagate dall’amministrazione, anche se non ancora completate”. Dall’altro il sindaco del Movimento cinquestelle, Patrizio Cinque, secondo cui quelle di Tripoli sono soltanto “inutili e sterili polemiche”. Sullo sfondo c’è il finanziamento europeo di circa tre milioni e mezzo di euro richiesto dal comune nel 2010, e concesso nel 2013, per la riqualificazione di Villa Cattolica e la realizzazione degli “Itinerari Guttusiani”.

Dopo la gara d’appalto e l’aggiudicazione, la conclusione dei lavori era stata fissata al 30 ottobre del 2015. “Data di consegna però non rispettata – spiega Tripoli -, visto che ancora oggi i lavori vanno avanti”. E qui sorgerebbe il problema secondo il consigliere comunale. “I fondi europei dovevano essere utilizzati entro il 31 dicembre scorso – spiega -, pena la revoca o la riduzione del finanziamento dell’opera. L’amministrazione si è resa conto che non sarebbe stato possibile rispettare la data di conclusione dei lavori. E come escamotage, ha pensato di anticipare il pagamento definitivo, mentre i lavori sono ancora in corso”.

Entrambe le determine di liquidazione sono state protocollate il 30 dicembre 2015. Alla ditta “Di Giovanna srl”, incaricata di eseguire i lavori di ristrutturazione, sono stati erogati un milione e 289 mila euro. Oltre 148 mila euro, invece, all’associazione culturale “La Coccinella Onlus”, che nell’ambito del finanziamento europeo, si legge nella determina, deve occuparsi “dell’ideazione, progettazione e sviluppo di un’attività si sensibilizzazione e animazione territoriale e di un’iniziativa didattico-seminariale”.

Somme che, secondo Tripoli, l’amministrazione comunale non avrebbe potuto saldare, “proprio perché le opere non sono state ancora realizzate”. Ma che si è vista “costretta a sborsare anticipatamente per non perdere o vedersi ridotto il finanziamento. E per giustificare l’esborso preventivo delle somme nelle delibere di liquidazione si fa riferimento alla possibilità che offrirebbe in tal senso il ‘Quesito 27′”. 

Si tratta di una circolare interpretativa comunitaria in cui, si legge nelle delibere di liquidazione, “si rileva che il pagamento degli anticipi poco prima del termine per l’ammissibilità per le spese, pur non configurandosi pratica comune, tuttavia risulta essere accettato dalla Comunità europea che, pertanto manifesta il proprio accordo alla possibilità di pagare, anche in anticipazione, a ridosso della data ultima di ammissibilità della spese, ma in via eccezionale. Attesa, peraltro, l’improrogabile necessità di provvedere al pagamento delle spese non oltre il 31 dicembre, pena il definanziamento con revoca dell’operazione”.

Solo un “espediente per non perdere il finanziamento – secondo Tripoli – Ho chiesto agli uffici comunali di prendere visione di questo ‘Quesito 27’ – afferma – . Ma la mia richiesta è caduta nel vuoto. Quello che mi chiedo è se sia possibile procedere al pagamento in forza di un parere, dal momento che la circolare comunitaria non è una legge. E in ogni caso, non mi spiego come sia possibile liquidare il pagamento per opere non ancora finite e, dunque, non collaudate”.

“È vero che si tratta di attività e opere non ancora realizzate – ammette il sindaco Cinque -. Ma non c’è nulla di strano nell’aver anticipato il pagamento. È una scelta perfettamente lecita, oltre che necessaria. La circolare interpretativa che abbiamo allegato alle delibere di liquidazione prevede esplicitamente questa possibilità dietro presentazione di idonea garanzia bancaria da parte del soggetto aggiudicatario. Fideiussioni che servono proprio a garantire l’amministrazione comunale nel caso in cui questi soggetti dovessero venir meno – aggiunge il primo cittadino di Bagheria -. Non approfittare di questa possibilità avrebbe significato perdere il finanziamento. Il consigliere Tripoli avrebbe fatto meglio ad approfondire la questione anziché cercare di tirar fuori uno scoop dal fumo, palesando ancora una volta una scarsa conoscenza della materia oggetto di contestazione”.

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