Polemiche sulle Consulte giovanili | Il dibattito coinvolge anche l'Ars - Live Sicilia

Polemiche sulle Consulte giovanili | Il dibattito coinvolge anche l’Ars

Maggioranza e opposizione si scontrano sulla nascita del nuovo organismo.

SCONTRO SULLA LEGITTIMITÀ
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La “Federazione privata di consulte giovanili”, eletta lunedì scorso, fa discutere nei palazzi siciliani e fuori. “Nel nome e nello scopo, ha la pretesa di rappresentare presso le istituzioni regionali e nazionali, gli interessi di tutte le Consulte Comunali Giovanili Siciliane ma si è costituita e si è insediata – è l’accusa delle Consulte Giovanili delle provincie di Catania, Palermo, Trapani, Siracusa e Caltanissetta – pur non avendo avuto l’adesione della totalità delle stesse e non avendo alcuna legittimazione né dai comuni siciliani, né dal Governo e dall’Assemblea regionale, né dal Forum Nazionale Giovani, quindi senza alcuna legittimazione delle istituzioni competenti e pertinenti e nel totale diniego e disinteresse per le norme vigenti”. “Ancor più grave – aggiungono i presidenti – è la presenza incauta ed incoerente, all’insediamento di questa organizzazione non legittimata, di chi presiede il Parlamento regionale e di chi siede in seno alla Giunta regionale, esortiamo pertanto i citati soggetti ad approfondire la questione e ad informarsi sull’iniziativa, al fine di comprendere l’errore di tale presenza. Chiediamo alle istituzioni – concludono – di fare chiarezza sulla vicenda e auspichiamo che un giorno i giovani siciliani possano essere rappresentati realmente e legittimamente in seno ad una Consulta Regionale Giovanile, eletta da Presidenti di Consulte Comunali Giovanili riconosciuti dai comuni, dai cittadini e soprattutto dalle norme”.

Alla nota delle Consulte ha risposto il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè: “La nuova istituzione di un gruppo di giovani provenienti da sette province diverse mi ha fatto subito credere in un progetto chiaro per le nuove generazioni. Io mi faccio coinvolgere da cose positive. Le porte dell’Ars sono aperte a tutti. Sicuramente tutto è perfettibile e non ci sono spazi per polemiche sterili. Sono certo – continua il presidente  – che chi vorrà aderire a un progetto così importante potrà farne parte senza se e senza ma. Chi non ha partecipato, se lo vuole, lo potrà fare in futuro”. “I giovani siciliani di questa assemblea sono tutti lontani da logiche politiche e non sono iscritti a nessun partito – precisa Miccichè – Chi tenta di strumentalizzare iniziative come questa fa parte di quel gruppetto minoritario che dice sempre ‘no’ a tutto. Piena fiducia quindi al presidente Alessandro Magistro, che saprà operare con responsabilità e senso civico”.

Sul tema hanno preso posizione anche le opposizioni di M5s e Pd. “La Consulta Regionale Giovanile, nata lo scorso 8 aprile, non ha alcun valore giuridico. Parliamo di una semplice associazione, di quattro amici al bar, che è stata invitata a Palazzo dei Normanni e che non rappresenta la stragrande maggioranza dei giovani siciliani”, ha detto il presidente della Commissione Cultura, Lavoro e Formazione, Luca Sammartino, commentando la nascita della Consulta Giovanile Regionale. Durante l’audizione della scorsa settimana, tutte le forze politiche, dopo avere ascoltato i rappresentati giovanili, avevano stabilito dei criteri per istituire un organismo all’interno del disegno di legge sul Forum Giovanile Regionale che andrà a breve in Aula. “Esiste un percorso istituzionale stabilito da un disegno di legge – prosegue Sammartino -. Trovo quindi incredibile che le istituzioni regionali non conoscano il percorso della costituzione della Consulta Giovanile. Peraltro lo scorso 8 aprile la stragrande maggioranza delle province non ha partecipato all’elezione. Non vorrei che questa scelta, a discapito della stragrande maggioranza dei giovani siciliani, sia stata fatta solo in vista delle imminenti elezioni europee”.

“L’elezione del presidente dell’Assemblea delle Consulte giovanili siciliane, avvenuta all’Ars due giorni fa, non mette tutti d’accordo. Le rappresentanze devono essere scelte dal basso, con metodo democratico, con la maggiore condivisione possibile – sostiene la deputata regionale del Movimento 5 stelle, Roberta Schillaci. – Con un colpo di mano, è stato nominato il presidente di un’Assemblea delle Consulte che non rappresenta l’intero territorio regionale. Questo organismo è espressione solo di alcune piccole realtà territoriali e non coinvolge le grandi città, quindi il progetto parte malissimo e non raccoglie un ampio consenso. Mi auguro che dietro questa operazione non ci sia il tentativo di appropriarsi di spazi che dovrebbero invece svilupparsi a partire dal confronto tra le giovani generazioni e da un processo di partecipazione genuino e democratico”.

 

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