ROMA – Draghi sale al Colle per riferire a Mattarella sugli impegni internazionali, mentre all’indomani dello scontro del premier con Conte aumenta il pressing nel M5s sul suo leader per uscire dal governo e mantenere eventualmente l’appoggio esterno. La Lega intanto incalza, e chiede lo stop ai lavori parlamentari su legalizzazione della cannabis e Ius scholae.
Mentre attorno a quest’ultimo tema infiamma la lotta, Giuseppe Brescia (M5s), presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera e relatore della proposta di legge, prova a buttare acqua sul fuoco: “È surreale chiedere lo stop dello ius scholae dopo aver occupato i lavori della commissione per circa 30 ore. Il governo ha dato in commissione e darà in aula solo pareri tecnici. Non ha senso metterlo in mezzo”.
Intanto il fondatore dei gruppi parlamentari di ‘Insieme per il futuro’ Luigi Di Maio, durante l’assemblea congiunta dei gruppi ha parlato di “duplice azione”: “in parlamento per stabilizzare il governo così da sterilizzare i colpi di testa di alcune forze politiche e sul territorio, dove continueremo ad aggregare con programmazione e visione a lungo termine”.
Enrico Letta, nel suo intervento alla Direzione nazionale del partito, dice: “Questo governo che deve durare fino alla fine della legislatura deve rimanere così; sosterremo fino alla fine questo governo non un altro. Se ci sono traumi non saremmo della partita”.