Politiche, la sfida dei "piccoli" |Quelli che inseguono il 3 per cento - Live Sicilia

Politiche, la sfida dei “piccoli” |Quelli che inseguono il 3 per cento

Sotto quella soglia non si stacca il biglietto per accedere al Parlamento.

Verso le elezioni
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PALERMO – La mannaia è fissata al tre per cento. E ai “piccoli” resta un mese di tempo. Non sarà facile. Tanto più in una disfida elettorale così polarizzata sui partiti più grandi. Difficile trovare spazio mediatico, quando Renzi, Berlusconi, Salvini e Di Maio lasciano solo le briciole. E così quelli che un tempo si chiamavano cespugli, devono sbracciarsi, sui territori e sul web, cercando di strappare qualche finestra in tv. Sotto il tre per cento, infatti, non si stacca il biglietto per accedere in Parlamento.

Al momento, le liste inserite in coalizioni che secondo i sondaggi sarebbero ancora sotto la soglia del 3 per cento, sono le tre liste alleate del Pd e quella centrista alleata del centrodestra. Quest’ultima, Noi con l’Italia-Udc, secondo le rilevazioni sarebbe la più vicina alla fatidica soglia.

Raggiungere o no il tre per cento è dirimente per eleggere i candidati dei collegi plurinominali. Altrimenti, le forze sopra citate, dovranno accontentarsi di portare in Parlamento solo i loro candidati che risulteranno eletti nei collegi uninominali.

Noi con l’Italia-Udc dovrà cosrtuire proprio in Sicilia una buona fetta del 3 per cento nazionale. Qui, alle Regionali di tre mesi fa, le liste che oggi sostengono la “quarta gamba” del centrodestra ottennero sommate più del 14 per cento. Della partita sono l’Udc, il Cantiere popolare di Saverio Romano, gli autonomisti di Raffaele Lombardo e Idea Sicilia di Roberto Lagalla. Al Senato capolista in Sicilia occidentale è Ester Bonafede dell’Udc, che però corre anche in un collegio uninominale (Palermo-Bagheria) e se lì venisse eletta potrebbe lasciare posto al secondo Decio Terrana. In Sicilia orientale per Palazzo Madama è capolista Filippo Matteo Condorelli. Alla Camera i sei capilista dei centristi di centrodestra sono Margherita La Rocca Ruvolo, Saverio Romano (candidato anche in un collegio uninominale, quello di Monreale), Giuseppe Ruvolo, l’assessore regionale Mariella Ippolito, Giovanni Pistorio (candidato nel maggioritario a Misterbianco) e Giuseppe Lombardo, nipote dell’ex governatore, candidato anche nel collegio uninominale di Paternò. Oltre ai sopra citati Romano, Pistorio, Lombardo e Bonafede, l’altro centrista candidato in un collegio uninominale è Antonello Antinoro. Se la lista resterà sotto il tre a livello nazionale, solo questi cinque avranno chance di elezione, altrimenti potrebbero scattare dei seggi anche sul proporzionale. Tra i siciliani ha trovato posto nelle liste in Lombardia l’uscente Simona Vicari. Lì la lista centrista ha due big sponsor come Maurizio Lupi e Roberto Formigoni, ex alfaniani come la senatrice siciliana.

Nel centrosinistra, le tre liste alleate del Pd sono date dai sondaggi tutte sotto il tre. E se i risultati confermeranno queste previsioni, nessuna eleggerà candidati nel proporzionale e i loro voti serviranno solo a portare acqua ai candidati dei collegi maggioritari, che peraltro nei sondaggi vedono il centrosinistra perdente in tutta la Sicilia.

La lista Civica Popolare di Beatrice Lorenzin è rimasta senza big. Non ci sono Gianpiero D’Alia, Dore Misuraca, Giuseppe Marinello e Giuseppe Castiglione (quest’ultimo si è proprio sfilato). La lista mette insieme quel che resta degli alfaniani di Alternativa popolare, i Centristi per l’Europa, gli amici di De Mita di Italia Popolare e Italia dei valori. Al Senato i capilista sono pescati fuori dalla Sicilia: Fabrizio Cicchitto e Federica Chiavaroli. Alla Camera sono candidati degli amministratori locali. I centristi alleati del Pd hanno due candidati nei collegi maggioritari. Si tratta del figlio d’arte Giuseppe Sodano, ad Agrigento, e Natalia Cimino a Barcellona Pozzo di Gotto, vicina a Gianpiero D’Alia. Gli altri alleati, cioè la lista Più Europa di Emma Bonino e quella “Insieme” che riunisce i Verdi, i prodiani e i socialisti, non hanno candidati nei collegi uninominali (il socialista Nino Oddo ha rinunciato) e quindi eleggeranno deputati in Sicilia solo se le liste supereranno il tre per cento. Tra i candidati della lista europeista di Bonino ci sono il leader del Centro democratico di Tabacci Francesco Attaguile e Lucia Pinsone, già candidata alla presidenza della Regione. Con Insieme sono capilista tra gli altri il verde Giuseppe Patti, che denunciò la vicenda delle presunte firme false a Siracusa, e Claudia Mannino, ex grillina coinvolta nella vicenda delle presunte firme false a Palermo.

Fuori dai poli, poi, si presentano in Sicilia altre liste che nei sondaggi sono sotto il 3 per cento, cioè Potere al Popolo, Casa Pound, Lista del Popolo per la Costituzione (dove è in corsa Antonio Ingroia), Popolo della Famiglia, Fn-Fiamma e 10 volte meglio, e al Senato anche Pri-Ala. Resta un mese di tempo per la scalata al fatidico tre per cento.


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