Ponte sullo Stretto, il decreto domani in Consiglio dei ministri

Ponte sullo Stretto, il decreto domani in Consiglio dei ministri

Il dl entra nel pre-Consiglio in vista dell'incontro di giovedì
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ROMA – Sette articoli, dall’assetto societario e la governance alle disposizioni finali. La bozza di Decreto legge recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente riapre la partita del Ponte sullo Stretto. Domani, giovedì 16 marzo, sarà infatti presentato in Consiglio dei ministri un decreto per riavviare le procedure di realizzazione dell’opera. Ritorna la società Stretto di Messina Spa alla quale – si legge nel testo – “partecipano Rfi, Anas, le Regioni Sicilia e Calabria, nonché, in misura non inferiore al 51%, il Ministero dell’economia, che esercita i diritti dell’azionista d’intesa con il Ministero delle infrastrutture, al quale ultimo sono attribuite funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa”.

Nella bozza si legge che il consiglio di amministrazione di Ponte di Messina Spa “è composto da cinque membri, di cui due designati dal Ministero dell’economia e delle finanze d’intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ricoprono rispettivamente la carica di presidente e di amministratore delegato, un membro designato dalla Regione Calabria, un membro designato dalla Regione Sicilia e un membro designato da Rfi e Anas”. La concessione, affidata alla società fin dalla data di revoca dello stato di liquidazione, “ha una durata di trent’anni decorrenti dall’entrata in esercizio dell’opera”. “Eventuali proroghe dei termini per la realizzazione dell’opera – continua il testo – determinano corrispondenti slittamenti della durata della concessione”.

Salvini: “In pochi mesi recuperati 10 anni”

Il vicepremier leghista esulta: “Grandissimo lavoro di squadra, in pochi mesi sono stati recuperati dieci anni di vuoto. Contiamo di approvare il progetto esecutivo entro il 31 luglio 2024 e poi partire coi lavori”. Lo dice il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, a proposito dello schema di decreto legge che verrà esaminato in queste ore nella riunione preparatoria del Consiglio dei ministri, che è previsto per domani pomeriggio. “Enorme quantità di inquinamento in meno, in aria e acqua, in via di quantificazione. Enorme risparmio di tempo e di soldi per chi userà il Ponte più green e innovativo del mondo”, conclude Salvini.

Barbagallo (Pd): “Ennesimo decreto per poltrone”

“Il ministro Salvini, incurante dell’appello del Quirinale a non abusare dello strumento della decretazione d’urgenza, propone in Cdm un decreto legge per nuovi e ulteriori posti di sottogoverno ben remunerati, con un cronoprogramma che non verrà mai rispettato. La spregiudicatezza di questo governo non ha limiti: specula, alla vigilia del voto per le amministrative in Sicilia, con la speranza della popolazione del mezzogiorno di ammodernamento delle infrastrutture”. Lo dichiara Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera e segretario regionale del Pd Sicilia.

Bonelli: “Spreco con trasporti a metà secolo scorso”

Critico anche invece il co-portavoce di Europa Verde e leader dei Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, che durante il question time alla Camera si è rivolto così alla premier: “A nome delle migliaia di passeggeri che frequentano le linee ferroviarie che portano in Calabria e Sicilia e che subiscono ritardi vergognosi, chiedo a Giorgia Meloni di fermare le manie di grandezza di Salvini che vuole portare domani in Consiglio dei Ministri il decreto legge per il Ponte sullo Stretto. Il progetto sarebbe un vero e proprio salasso dei conti pubblici ai danni degli italiani, mentre a sud abbiamo ancora vecchi treni e vecchie littorine a gasolio con un evidente stato di abbandono delle ferrovie, perdiamo oltre il 40% di acqua potabile perché abbiamo acquedotti colabrodo.” “Quindi – conclude – chiediamo che si sostituisca il decreto sul Ponte con almeno un decreto per rinforzare i treni che dal Nord portano al Sud, impedendo che il tragitto diventi una via crucis, ed uno per sistemare gli acquedotti.”

Paita: “Lo facciano, è un’opera strategica”

“Noi vogliamo il ponte sullo Stretto senza se e senza ma. Lo facciano. È un’opera strategica, c’è uno studio pronto sulle tre opzioni. Il governo scelga quale soluzione vuole”. Così Raffaella Paita, presidente del gruppo Azione-Italia viva al Senato durante una conferenza stampa a Palazzo Madama.


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