Porticello, naufragio del Bayesian: possibile data per il recupero

Il naufragio del Bayesian: si avvicina il recupero, c’è una possibile data

Si attende il via libera definitivo della Procura di Termini Imerese

PALERMO – C’è una possibile data per l’avvio del recupero del Bayesian, il veliero di 56 metri del magnate inglese Mike Lynch colato a picco il 19 agosto scorso nel golfo di Porticello, in provincia di Palermo.

Se arriverà il via libera definitivo della Procura di Termini Imerese e dalla guardia costiera le operazioni potrebbero iniziare a metà aprile. Un nuovo vertice si è tenuto nei giorni scorsi e fra i sette progetti presentati ce n’è uno che sembra convincere più di tutti.

Le sei vittime

Nel naufragio sono morti il tycoon dell’informatica, la figlia Hannah, l’avvocato newyorkese Chris Morvillo e la moglie Neda, il presidente di Morgan Stanley International Jonathan Bloomer e la consorte Judy, il cuoco di bordo Recaldo Thomas.

La verità del disastro è ancora in fondo al mare. Una volta iniziate le operazioni dovrebbero durare circa tre mesi. Come verrà tirato a secco il veliero da quasi 50 metri di profondità? I sette progetti presentati dal consorzio di assicurazioni che si sta occupando del recupero per conto dell’armatore vengono vagliati dal consulente nominato dalla Procura, l’ingegnere messinese Alessandro Biriaco.

Come recuperare il Bayesian

Quello più prudente e sicuro per gli operai specializzati e la tutela ambientale prevede di tagliare l’albero in alluminio di 75 metri e riportarlo in superficie separatamente dallo scafo. Lasciarli uniti renderebbe complicato ruotare l’imbarcazione in fondo al mare. Le ultime valutazioni prima del via libera definitivo riguardano la salvaguardia dello scafo per non compromettere gli accertamenti successivi. Il Bayesian sarà poi trasportato al porto di Palermo.

Tre indagati

I membri dell’equipaggio, tranne il cuoco, si sono salvati. Le sei persone morte sono rimaste intrappolate nelle cabine. Ci sono tre indagati per omicidio plurimo e naufragio colposi: il comandante neozelandese James Cutfield, l’ufficiale di macchina, l’inglese Tim Parker Eaton, e il marinaio connazionale Matthew Griffith.

Fu fatto tutto il possibile per evitare la tragedia? Il forte vento di tempesta che soffiava a 20 nodi può da solo averla causata o, come sostiene la Procura, è stata commessa “una fatale catena di errori umani”?


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