Leoluca Orlando è “un re nudo”, “un cialtrone”. Fabrizio Ferrandelli, all’indomani del voto del primo turno, che lo vede correre al ballottaggio con 30 punti percentuali in meno rispetto a Orlando, è convinto: “Vinceremo al ballottaggio, con un voto che non sarà condizionato dai partiti e dal trascinamento dei consiglieri”. Secondo il vincitore delle primarie, che dice di aver ricevuto “solo i voti di coalizione”, sarebbero invece quelli del sindaco uscente Diego Cammarata ad aver portato Orlando al ballottaggio: “Ci risulta anche un grandissimo voto su Tantillo (Giulio, consigliere uscente Pdl ndr)-Orlando: l’uomo di Cammarata in consiglio comunale che ha sostenuto Orlando a sindaco”. Ma non solo. A sostenere Orlando ci sono, secondo il candidato di Bersani e Vendola, i voti del capogruppo Mpa all’Ars Francesco Musotto e anche quello di Massimo Ciancimino, “dal quale sarebbe opportuno – suggerisce Ferrandelli – prendere le distanze”.
Quello di Ferrandelli è “un progetto – dice – fatto di uomini e di donne che vogliono accollarsi un pezzo di responsabilità. Non sarà un uomo, ma un progetto politico in grado di cambiare dopo Cammarata”. E infatti “ecco chi mi ha sostenuto” dice riferendosi ai sostenitori e alle (tante) sostenitrici che lo circondano mentre si confronta con i giornalisti. Ma il dibattito che l’ex consigliere comunale pretende più di tutti è quello con Orlando: “Voglio un confronto pubblico, voglio che mi guardi negli occhi quando dice queste bestemmie”. È alla domanda posta qualche minuto prima da un cronista – “Orlando avrebbe detto che lei si è comprato i voti alle primarie” – che è diretto l’affondo precedente. Ma Ferrandelli non si ferma. “Vada a denunciare questi dati – incalza. Orlando è un cialtrone, non andrà a denunciare nulla perché non c’è nulla. Io ho portato avanti una campagna elettorale low cost, lui dobbiamo capire dove ha speso i 200 mila euro di Idv”.
Intanto i palermitani “hanno davanti agli occhi un vero referendum per scegliere tra chi vuole portare la città vent’anni avanti e chi la vuole portare vent’anni indietro presentandosi in città solo alla vigilia delle elezioni”. Continuano per tutta la conferenza stampa gli attacchi al parlamentare Idv, che fa parte della “casta”: “percependo un’indennità di 20 mila euro e andando in giro in auto blu”. Ma resta ancora il nodo riconteggio: “Il distacco – rassicura – si sta riducendo per via dei conteggi sbagliati. I voti saranno sgonfiati”. Sulla natura dei voti però Ferrandelli chiede di smetterla “con la politica del sospetto. Orlando lo ha fatto anche con Giovanni Falcone, per questo riteniamo che non sia degno di partecipare alle commemorazioni”.