'Poveri' ma con in tasca i fondi Ue |Avevano il reddito di cittadinanza - Live Sicilia

‘Poveri’ ma con in tasca i fondi Ue |Avevano il reddito di cittadinanza

Commenti

    Scusate la mia ignoranza ma i contributi della GEA servono per reimpianto o migliorie agricole, oppure ad integrare reddito agrario.

    è una vergogna inaudita riscuotere un sussidio di 1200 € mensili non avendone i requisiti, inoltre è schifosamente ingiusto dato che ci sono pensionati che dopo avere lavorato e versato contributi per 40 anni questa cifra non la percepiscono come pensione, le solite ingiustizie, peraltro creata dallo stato.

    doveva essere previsto un aiuto economico anche per i giovani disoccupati/inoccupati che vivono nel nucleo familiare, costoro non possono avere nessun aiuto poiché viene chiesto l’ISEE dell’intero nucleo familiare, SBAGLIATO, però i furbetti possono tutto. Vi ricordate la storia dell’ISEE per gli ex PIP, art. 68 L.R. 68, comma 3, del 7 maggio 2015, a loro è chiesto il reddito individuale, familiare ed ISEE., per cui i giovani che non hanno un reddito e purtroppo vivono in casa con i genitori non posso avere un aiuto economico. VERGOGNA. Chi ha lavorato sinora in nero, non ha mai pagato tasse, usufruisce di tutto con le tasse pagate da altri, si becca il RdC, e continua con il lavoro in nero, d’altronde i blitz della Finanza e dei Carabinieri parlano chiaro, e ancora quanti c’è ne sono ……..

    Scusate ma non ho ancora capito i criteri con cui viene approvata una richiesta di reddito di cittadinanza, io che ho la fedina penale pulita e ho sempre lavorato non ho potuto accedervi mentre quotidianamente leggo che vengono scoperti mafiosi, spacciatori, rapinatori, ex terroristi, parcheggiatori abusivi, magnaccia ed addirittura ricchi evasori fiscali che lo hanno facilmente ottenuto. In tre patronati ed altrettanti Caf mi hanno detto che se rientrassi in una delle categorie sopra descritte non potrei assolutamente neppure fare richiesta, ma allora mi spiegate tutti questi come hanno fatto ad ottenerlo????

    i contributi Agea e misure comunitarie praticamente non giovano a NULLA, se fate caso quanti anni sono che ci sono misure del Genere, contributi del genere, RISULTATO?? come prima piu’ di prima, cioè queste misure sono come la Carità alla persona bisognosa che sta all’angolo della strada, si da il sostentamento e finiti i soldi ricomincia la solita trafila con chiedere la carità, questi soldi sono niente, non favoriscono filiere di lavoro, o quantomeno incanalate solo a quell’obiettivo, il famoso detto ***Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno. Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.*** ecco qua si va avanti di elemosine e di sopravvivenza giornaliera, non si da modo di far IMPARARE a camminare con le proprie gambe, gli aiuti, i soldi ci sono, ma sono impiegati MALISSIMO!!!

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Già alle 22 la situazione non lasciava presagire nulla di buono. Almeno 700 ragazzini, età media dai 14 ai 18, ammassati come bestie. Qual è la capienza del locale? Quanti biglietti sono stati venduti? Pare abbiano falsificato i biglietti…ma quanti? E perché se è successo gli stessi organizzatori non denunciano. Eravamo lì , seconda esperienza che per lungo tempo sarà anche l’ultima, per ragazzine di prima liceo; 35 o 40 euro a cranio per il Privé , che serve per convincere noi genitori su un modello di sicurezza che invece è totalmente assente. Alcool servito senza alcun controllo e, ragazzine evidentemente ubriache, accompagnate fuori ed “affidate” ai primi adulti malcapitati in attesa dei figli. Il problema non sono i ragazzetti facinorosi, è tutto il sistema dall’organizzazione al controllo, che non funziona.

La notizia della scomparsa di don Maurizio Francoforte mi ha profondamente toccato. È difficile trovare le parole per descrivere una perdita così grande, ma i ricordi e l’amore che ha lasciato in chi lo ha conosciuto parlano per lui. Don Maurizio non era solo un parroco, ma un padre accogliente, una guida silenziosa e costante, capace di vedere il meglio in ognuno e di spronare chiunque a crederci davvero. Il suo sorriso, la sua voce che trasmetteva calore e fermezza, la sua presenza sempre pronta a dare conforto rimarranno impressi nei cuori di chi ha avuto il dono di incrociare il suo cammino. Penso ai giovani che seguiva con passione, ai sogni che aiutava a coltivare, alle famiglie che accompagnava con delicatezza. Il suo amore per Brancaccio e il desiderio di riscatto erano il segno tangibile di una fede che si faceva concreta, che scendeva nelle strade, che sapeva sporcarsi le mani. E quel bastone di Fratel Biagio, che ha voluto accanto a sé anche nel momento dell’addio, sembra raccontare meglio di ogni parola il suo cammino: saldo, instancabile, ricco di speranza. Don Maurizio era un dono per tutti noi, un esempio luminoso di cosa significhi vivere per gli altri. E anche ora, nel dolore della sua assenza, so che il suo insegnamento e il suo amore continueranno a guidare e ispirare molti.

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