PALERMO – Nicolò Giustiniani, 38 anni, per lo Stato era povero e in cerca di lavoro, ma viveva in una villa a Ficarazzi. Insomma, era uno dei tanti italiani da aiutare con il reddito di cittadinanza. Percepiva 900 euro al mese, ma in realtà un lavoro ce l’aveva: avrebbe gestito gli affari della droga per conto dei fratelli Stefano e Michele Marino.
Il suo nome fa parte dell’elenco dei fermati nel blitz della squadra mobile che ha colpito il mandamento mafioso di Brancaccio. Secondo il procuratore aggiunto Salvatore De Luca, e i sostituti Daniele Sansone, Francesca Mazzocco, Francesco Gualtieri, Giustiniani era il braccio destro dei fratelli Marino.
Una parte dei suoi guadagni li avrebbe ripuliti investendoli nell’acquisto e nella ristrutturazione della villa di via Sandro Pertini, a Ficarazzi, con tanto di piscina e leoni di marmo a fare da “guardia”. Il valore dell’immobile, finito sotto sequestro, è stimato in trecento mila euro.
Gli investigatori, coordinati dal capo della Mobile Rodolfo Ruperti e da Gianfranco Minissale della Sezione Criminalità organizzata, hanno intercettato Giustiniani mentre indaffarato a gestire il cantiere per i lavori nella casa, ufficialmente acquistata per 37 mila euro dalla madre che percepisce una pensione di invalidità.