Il presunto infermiere killer di Catania: il pm chiede l'ergastolo - Live Sicilia

Il processo al presunto “infermiere-killer”, il Pm chiede l’ergastolo

La sentenza è attesa a metà novembre

CATANIA – Il Pm Alessandra Russo ha chiesto l’ergastolo per il presunto infermiere-killer. Vincenzo Villani Conti, è ritenuto dalla Procura di Catania l’assassino di due anziane, uccise con delle dosi killer di benzodiazepine tra fine 2020 e inizio 2021.

La requisitoria si è conclusa alle 14,30. È stato un processo lungo e complesso, dinanzi alla Corte d’assise di Catania, presieduta dal giudice Sebastiano Mignemi. Oggi in aula sono in programma anche le conclusioni delle parti civili, poi il 21 novembre dovrebbe uscire la sentenza.

La requisitoria

Il pubblico ministero ha parlato per oltre 3 ore dinanzi alla Corte, ricostruendo le accuse, l’inchiesta e tutta la complessa questione legata alle perizie eseguite dai medici. Ma anche lo spunto iniziale, ovvero la relazione ai magistrati dai due psicologi a cui si era rivolto Villani Conti.

Sono stati loro a far partire l’inchiesta. Poi furono rinvenute tracce di Diazepam e Midazolam nel corpo delle due anziane. È la legge, come noto, a imporre ai medici di denunciare. In aula al dibattimento è stata battaglia di perizie, disposte dalla morte.

La perizia

Inizialmente i periti hanno detto che non v’era alcuna certezza relative al fatto che le sostanze somministrate potessero cagionare la morte delle anziane. Alla scorsa udienza però gli esperti hanno specificato, a una testuale domanda, che quelle sostanze, somministrate ad anziani fragili, possono essere idonee a provocarne la morte.

I periti, si ricorda, nella loro relazione hanno sostenuto che in un caso la morte sarebbe dovuta a uno scompenso cardiaco, nell’altro a una cachessia con disfunzione multiorganica.

I fatti

Le due morti sono avvenute in ospedale al Cannizzaro. L’infermiere è difeso dagli avvocati Salvatore Liotta e Francesco Calabrese. In aula sono presenti, oltre all’ospedale Cannizzaro, assistito dall’avvocato Eleonora Baratta, tutte le parti civili, i parenti delle vittime, assistite dagli avvocati Silvana Selmi, Cettina Mirabella e Simone Marchese.

Presente anche l’associazione “Codici per i diritti del cittadino”, con il segretario regionale, avvocato Manfredi Zammataro. Villani Conti, secondo l’accusa, avrebbe ucciso le due donne per una sorta di ritorsione contro l’ospedale.

Gli psicologi: il presunto infermiere killer di Catania

In quel periodo, agli psicologi, avrebbe detto di vivere “uno stato di preoccupante distacco emotivo maturato nei confronti dei pazienti a causa del comportamento vessatorio”, che percepiva da parte dei suoi superiori. Questo, per l’accusa, sarebbe il movente dei due omicidi.

Vari suoi colleghi, va detto, lo hanno difeso, descrivendolo come “professionale, timoroso di sbagliare e per questo attento nel suo lavoro”, negando ogni apparente malessere o confidenza su disagi, o meno. In una scorsa udienza avevano deposto gli esperti sull’esame tossicologico.


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