PALERMO – Centristi di tutto il mondo unitevi. L’appello lanciato da Matteo Salvini che veste i panni del federatore del centrodestra è stato salutato con entusiasmo dalla galassia autonomista e dall’Udc di Lorenzo Cesa, ma lascia tiepide le altre formazioni che tengono alto il vessillo dello scudocrociato.
Gianfranco Rotondi si affida ai social. “L’idea di una lista unitaria del centrodestra, prospettata da Salvini in Sicilia, mi sembra intelligente. Se però fosse realizzata senza la Meloni, o addirittura contro di lei, diverrebbe solo un’astuzia. Un conto è pensare un partito unitario del centrodestra, come ha fatto il Pd a sinistra. Altro discorso è mettere insieme tutti per superare la lista della Meloni, apparendo solo preoccupati di fermare quella che rischierebbe oltretutto di divenire la prima donna premier italiana. Mi sembra tuttavia positivo riaprire una discussione sul centrodestra che verrà, perchè quello attuale non esiste affatto. Noi dc parleremo al nostro congresso il 2 aprile”, spiega deputato di Forza Italia e presidente della Dca, che sta tenendo le consultazioni on line sul nuovo nome del partito in vista del congresso nazionale. Anche Noi con l’Italia Cantiere Popolare aspetta un cenno da Roma.
La formazione guidata da Saverio Romani dicuterà del tema domani nel corso dell’assemblea nazionale che si terrà a Roma. Salvatore Cuffaro e la sua nuova Dc, invece, chiudono la porta a Salvini. “Guardiamo con attenzione a tutto ciò che parla di centro moderato e si muove per realizzarlo. Interessante l’idea lanciata da Salvini che può essere foriera per una proficua riflessione in tal senso, ma noi siamo e rimarremo la Democrazia Cristiana”.
E in attesa di capire se dovesse andare in porto lo schema con la Lega a sostegno dell’azzurro Cascio a Palermo, anche i mastelliani mettono le mani avanti. “Nutro stima verso Ciccio Cascio ,ma ho più di un dubbio su una leadership ed un’alleanza nate in seno ad un ricevimento nuziale”, dice il segretario regionale Giovanni Di Trapani. “Battute a parte ritengo che la partita palermitana, così come immaginata da Salvini, sia più complicata del previsto e che preveda troppe rinunzie da parte di chi sembra aver deciso di giocarla comunque sperando di approdare al secondo turno”, continua.