Fino alle 19:35 di questa sera, alla sede del Partito Democratico di via Bentivegna, a Palermo, risultavano 825 registrazioni di immigrati. Qualcuno ha perso un giorno di lavoro, qualcun altro ha dovuto chiedere un paio di ore di permesso. Il risultato è che in cinque giorni c’è stata una grande affluenza per farsi registrare e per aver garantito dunque il diritto al voto alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco.
Carta d’identità e permesso di soggiorno alla mano per gli immigrati che si sono registrati. Per quasi tutti gli immigrati, sarà la prima partecipazione alla vita politica. Per qualcuno invece si ripresenta l’occasione di andare a votare, ma con un’unica differenza. “Qualche anno fa un nostro connazionale si è candidato e lo abbiamo sostenuto, ma per votare non abbiamo dovuto registrarci – spiega Anistella Poologarajah – io vivo da quattordici anni a Palermo, ho il permesso di soggiorno e voglio avere gli stessi diritti degli italiani. Penso che sia una cosa giusta estendere il diritto anche a noi, ma con questa registrazione, in qualche modo, ci stanno discriminando”.
La prassi è semplice. Basta mettersi a turno e aspettare di essere chiamati per effettuare quella che in tanti hanno definito una “schedatura”, oggetto di numerose polemiche nei giorni scorsi. Ma fuori dalla segreteria, c’è ancora tanta confusione. La maggior parte di loro non sa ancora chi andrà a votare, ma il fatto stesso di poter esprimere una preferenza è un passo avanti. “Un amico mi ha suggerito di venire qui a registrarmi ma ancora non so per chi votare – dice Coopen Goinsamy – perchè andare a votare? Molte cose per noi immigrati sono cambiate, a partire dal rinnovo del permesso di soggiorno per cui, da quest’anno, dovremo pagare. Io e i miei connazionali aspettiamo dei programmi per capire se anche le nostre richieste possono essere prese in considerazione”.
“Domenica voterò per la prima volta, anche se sono in Italia da diciassette anni – dice Emelia Ignacio – penso che sia una cosa giusta dare anche a noi questa opportunità. Ma vogliamo vedere i programmi elettorali dei candidati”. “Per venire oggi qui a registrarmi ho dovuto chiedere un permesso a lavoro e per poter votare domenica chiederò un altro permesso – dice Vincent Rishanth – però penso che sia un momento importante perchè qui c’è in gioco il nostro futuro. Qualche anno fa si è candidato un nostro connazionale – continua – è stato eletto ma non ha fatto mai nulla per noi. Adesso vogliamo dare fiducia ad una persona che possa accogliere le nostre richieste, ascoltare i nostri problemi e aiutare il nostro popolo”.
Fra sei giorni anche gli immigrati, dunque, si recheranno nei gazebo allestiti in città per votare. E se qualcuno si è già fatto condizionare dalle voci dei suoi connazionali o fa affidamento ai manifesti elettorali, qualcun altro è in attesa di un confronto face to face con i candidati. “Vogliamo parlare con loro e poi prenderemo le nostre decisioni”, dicono alcuni immigrati a turno per la registrazione. Alle 20 di questa sera scadeva il termine ultimo per la registrazione degli immigrati. I minorenni, che avranno compiuto 16 anni alla data del 4 marzo, avranno tempo a partire da domani fino al 2 marzo.