"Problemi gravissimi e rapporti precari | Ecco perché il Consiglio è fermo" - Live Sicilia

“Problemi gravissimi e rapporti precari | Ecco perché il Consiglio è fermo”

Intervista al vicepresidente Alotta
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La conferenza dei capigruppo di Sala delle Lapidi anche ieri è andata quasi deserta e il consiglio comunale di Palermo, per questa settimana, non si riunirà. La vicenda Gesip continua a tenere banco a Palazzo delle Aquile e a bloccare la politica cittadina, impantanatasi tra le proteste dei lavoratori e lo scaricabarile fra sindaco e consiglieri. Ma a determinare lo stallo di consiglio e giunta, secondo il vicepresidente vicario di Sala delle Lapidi Salvo Alotta, non è solo il destino della società di via Maggiore Toselli.

Consigliere Alotta,  partiamo dalla vicenda Gesip che sta bloccando le vostre attività, dal momento che da metà aprile non vi occupate d’altro e vi riunite col contagocce. Esiste una soluzione al problema?
“Anzitutto voglio manifestare la mia vicinanza ai colleghi, di cui comprendo le preoccupazioni, e anche e soprattutto ai lavoratori, che hanno diritto di avere risposte concrete sul loro futuro. Non è più il tempo delle soluzioni tampone o dei rinvii, ma della responsabilità. Mi auguro che al più presto il governo nazionale intervenga con un piano industriale serio e dettagliato che permetta il risanamento e il rilancio della Gesip, confidando sul fatto che in questa, come per altre emergenze, non ci sarà alcuna parte politica che penserà di strumentalizzare il bisogno della gente. Anche se la Gesip non è l’unica società partecipata ad avere seri problemi”.

Quali sono le altre a rischio?
“L’Amia Essemme è stata dichiarata insolvente dal tribunale e l’Amat non affronta certo un buon momento. Il punto è che il risanamento delle società partecipate dovrebbe essere affrontato in modo organico, con un piano che preveda il risanamento di tutte le ex municipalizzate, non servono interventi una tantum solo quando non si può farne a meno. Non dimentichiamo inoltre che entro la fine di quest’anno, per legge, andrà ceduto il 40% di ogni società: come possiamo pensare di vendere a qualcuno quasi la metà di aziende in perdita? Bisogna eliminare gli sprechi e soprattutto affidarsi a professionalità di spessore non influenzate dalla politica, perché il problema non sono tanto i compensi dei consiglieri di amministrazione, quanto le loro capacità. Se il criterio di scelta è quello di prenderli fra i primi dei non eletti, anche pagarli un euro al mese… ecco sarebbe uno spreco. Comunque la causa dell’immobilismo della politica cittadina non si può ridurre solo alle ex municipalizzate”.

Cos’altro provoca questo stallo?
“Alla giunta Cammarata non corrisponde una maggioranza d’aula numericamente in grado di portare avanti il programma di governo. I rapporti tra gruppi consiliari del centrodestra, per capirci in primis fra Pdl e Forza del Sud, sono precari e altalenanti. Per non parlare di sottogruppi non ufficiali ma palesi all’interno dei gruppi consiliari di centrosinistra e di centrodestra, che creano instabilità. E infine gli scarsi rapporti istituzionali tra giunta e consiglio, con il primo cittadino che non fa altro che delegittimare Sala delle Lapidi prendendola come capro espiatorio di ogni problema di questa città, sparendo dalla circolazione proprio nei momenti in cui ci sarebbe maggior bisogno di lui”.

Parla della trasferta londinese di Cammarata?
“Il sindaco è liberissimo di andare dove vuole, ma dovrebbe sapere che ci sono circostanze che richiedono la sua presenza. Perlomeno di fronte alle emergenze ritengo quantomeno opportuno che Cammarata si presenti in aula per difendere i propri atti e ascoltare il fondamentale contributo del consiglio comunale. Cosa che puntualmente non avviene”.

Oltre alla Gesip, di cosa dovrebbe occuparsi Sala delle Lapidi?
“Il consiglio non può fermarsi, deve continuare a lavorare e produrre. La priorità è il bilancio, al quale tutte le scelte dell’amministrazione sono collegate, ma purtroppo non è ancora pronto. L’assessore Genco (assessore al Bilancio, ndr) ci ha comunicato che entro una settimana dovrebbe essere esitato e da quella data scatteranno i venti giorni di tempo per il parere dei revisori dei conti. Nel frattempo andrebbero affrontati e votati il regolamento sui gazebo e il regolamento sugli interventi abitativi, ci sono poi i Prusst, il piano regolatore del porto e tanto altro. Insomma, di carne al fuoco ce ne sarebbe eccome. Bisogna solo volerlo”.

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