Buco di bilancio a Catania, il processo alle battute finali - Live Sicilia

Buco di bilancio a Catania, il processo alle battute finali

Stralciata la posizione del ragioniere generale Ettore De Salvo, che è venuto a mancare. Tra quattro mesi via ai testi delle difese.
TRIBUNALE DI CATANIA
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CATANIA. Sono finite, con l’esame di una funzionaria della sezione di controllo della Corte dei Conti, le audizioni dei testimoni dell’accusa al processo per il presunto buco di bilancio del Comune di Catania. Tra gli imputati figurano politici e revisori dei conti che hanno amministrato a Palazzo degli Elefanti tra il 2013 e il 2018, tra cui l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco. Il processo si celebra dinanzi alla prima sezione penale del Tribunale di Catania, presieduta da Chiara Raffiotta.

In aula intanto il numero degli imputati è sceso da 29 a 28, per il decesso di uno degli imputati. Il motivo è la scomparsa del ragioniere generale del Comune di Catania Ettore De Salvo, che figurava tra gli imputati. In aula il presidente, su richiesta dell’avvocato Maria Letizia Galati, ha stralciato la sua posizione per morte del reo, riservandosi di dichiarare estinto il reato con sentenza a margine dell’udienza.

Gli imputati sono accusati a vario titolo di falso ideologico: sindaco, assessori e revisori dei conti (in carica all’epoca delle contestazioni), tra l’altro, avrebbero “falsamente attestato la veridicità delle previsioni di entrata” anche se “consapevoli della loro sovrastima” e inoltre avrebbero “dolosamente omesso l’iscrizione nell’atto contabile di somme sufficienti a finanziare gli ingenti debiti fuori bilancio”.

L’elenco degli imputati e il rinvio

Le indagini sono state condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catania. Gli altri imputati sono Salvatore Andò, Francesco Battaglia, Pietro Belfiore, Enzo Bianco, Luigi Bosco, Calogero Cittadino, Marco Consoli, Rosario D’Agata, Salvo Di Salvo, Michele Giorgianni, Giuseppe Girlando, Francesco Gullotta, Clara Leonardi, Orazio Licandro. E ancora Massimiliano Lo Certo, Agatino Lombardo, Maria Ausilia Mastrandrea, Orazio Palmeri, Fortunato Parisi, Marco Petino, Roberto Politano, Massimo Rosso, Valentina Scialfa, Fabio Sciuto, Natale Strano, Maurizio Trainiti, Fiorentino Trojano e Angelo Villari. 

All’epoca del rinvio a giudizio, l’ex sindaco di Catania, ed ex ministro dell’Interno, Enzo Bianco, si era detto convinto che ci sarebbe stato presto il modo di dimostrare l’assoluta correttezza del comportamento suo e della sua giunta davanti al Tribunale. Dal canto suo, l’avvocato Giovanni Grasso, difensore di Bianco e di Licandro, aveva espresso rammarico per il fatto di essere arrivati al rinvio a giudizio.

In quella sede il legale aggiunse la sua “ferma convinzione che il dibattimento sarà in grado di documentare l’insussistenza dei fatti e la piena correttezza dell’Amministrazione Bianco, che ha sempre agito nell’interesse della città di Catania”. A fine udienza, il giudice ha rinviato per l’audizione dei primi testimoni delle difese al prossimo 19 ottobre.


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