CATANIA – Il traguardo è dietro l’angolo. Meno di un mese e Raffaele Lombardo conoscerà l’esito del processo in cui è imputato con le accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato dall’aver favorito la famiglia di Cosa nostra dei Santapaola di Catania. Sul politico originario di Grammichele, anche oggi accompagnato dalla moglie Saveria Grosso, pende una richiesta di condanna di 10 anni. Dopo le numerose udienze dedicate alla difesa dell’ex Presidente oggi è toccato ai rappresentati della Procura di Catania prendere la parola per le repliche davanti il giudice Marina Rizza.
L’udienza. A iniziare è stato il Procuratore aggiunto Carmelo Zuccaro che si è soffermato sul reato della presunta corruzione elettorale. A proseguire nell’udienza i sostituti Antonino Fanara e Agata Santonocito. Al centro dell’udienza di questa mattina, i cui lavori proseguiranno nel pomeriggio di oggi, ci sarebbe stato il ruolo e l’attendibilità dei collaboratori di giustizia. Elementi quest’ultimi, su cui aveva riservato grandi attenzioni l’avvocato Alessandro Benedetti, difensore insieme al professore Guido Ziccone di Raffaele Lombardo.
I prossimi appuntamenti nei corridoi di piazza Verga saranno il 20 novembre per le repliche finali della difesa. Atto finale prima della sentenza di primo grado, prevista per il 4 dicembre, che chiuderà, salvo eventuali appelli, l’iter giudiziario iniziato nel 2010 con l’operazione “Iblis” guidata dal Ros dei Carabinieri.