Se le “grandi” Udinese e Napoli immaginano di dare fastidio fino alla fine agli inquilini dei piani alti della classifica, perché il piccolo Palermo non dovrebbe sognare l´approdo in Champions? Sognare non significa programmare, o ritenere probabile, o pensare che il traguardo sia a portata di mano.
Però vuol dire anche non escludere in partenza, non pensare che sia impossibile, non alzare muri inconsapevoli, perché alla fine ci vai a sbattere il naso. Fu il principale errore psicologico di Francesco Guidolin: tirare la briglia al cavallo rosanero in corsa. La squadra volava e lui parlava di salvezza, quasi infastidito dalla classifica. Alla fine, l´effetto bromuro fu garantito. La depressione avvolse il cuore e la mente dei cavalieri che non fecero l´impresa, per l´ignavia del generale. Un meraviglioso giocattolo si ruppe e dissipò un cospicuo vantaggio. E´ una ferita ancora aperta che il mago Ballardini può provare a risanare, Se è vero che questo è un campionato anomalo, se è vero che la Roma può stare in basso, dove mai avrebbe immaginato, perché il Palermo – che resta una squadra solida e con un bravo tecnico – non dovrebbe vagheggiare la traversata inusabile? A un patto. Anzi, due. Ballardini non si ammali di Guidolinismo. Ci creda. Lo dica apertamente, a costo di sembrare sfacciato. L´altro vincolo riguarda il presidente Zamparini. Occorre un grande attaccante per gennaio. Ma ve l´immaginate Miccoli con accanto un Diego Milito?