Proiettili e aggressioni: record di amministratori minacciati in Sicilia

Proiettili e aggressioni: record di amministratori minacciati in Sicilia

Tutti i dati, città per città

PALERMO – Amministratori minacciati, la Sicilia detiene il record nazionale con 862 casi negli ultimi 14 anni, lo certifica l’ultimo rapporto di Avviso Pubblico, “associazione contro mafie e corruzione” che raggruppa comuni e regioni italiane. Ecco i particolari.

I dati della Sicilia

Con 862 casi in 14 anni la Sicilia traina la classifica nazionale delle minacce agli amministratori pubblici. Nel podio ci sono anche Calabria (801 casi) e Campania (794 casi) e, considerando la Puglia che si trova al quarto posto, le regioni in cui sono nate le mafie storiche hanno fatto registrare 3.110 casi: il 58% del totale nazionale. Analizzando la Sicilia, Palermo è in testa con 214 casi, seguono Agrigento (162), Catania (100), Messina (98), Siracusa (96), Trapani (83), Caltanissetta (51), Ragusa (37) ed Enna (21).

La mappa degli amministratori minacciati

Le minacce

Il 42% di questa tipologia di atti intimidatori trae origine dal malcontento suscitato da una scelta amministrativa sgradita ai cittadini. Un altro 19% proviene da estremisti o sedicenti tali, che utilizzano spesso simboli inneggianti tanto all’anarchia quanto al fascismo. Il 16% è riferibile ad un vero e proprio disagio sociale, come la richiesta di un sussidio economico, di un posto di lavoro o le aggressioni e le minacce derivanti, lo scorso anno, dalla cancellazione del reddito di cittadinanza.

Sicilia, i casi del 2023

Sette province, 24 Comuni colpiti, 35 atti intimidatori nel 2023. Palermo guida la classifica con 12 intimidazioni a Palermo – Altofonte – Capaci – Corleone – Partinico – Termini Imerese – Terrasini – Villabate. Segue Catania con 8 casi e 4 comuni colpiti (Catania – Aci Catena – Aci Sant’Antonio – Adrano), Agrigento con 7 atti intimidatori e 4 comuni coinvolti (Calamonaci – Favara – Montevago – Santa Elisabetta). A Trapani 3 intimidazioni e 3 comuni colpiti (Alcamo – Campobello di Mazara – Partanna), Messina 2 atti intimidatori a Messina e Taormina, Ragusa un caso a Ispica.

Il commento dell’Anci

“Si continua a sbagliare obiettivo – dice a LiveSicilia Paolo Amenta, presidente di Anci Sicilia – minacciare gli amministratori pubblici sta diventando uno sport nazionale, il problema è scatenato sempre dall’arroganza e dall’incompetenza nel capire come funziona la pubblica amministrazione”.

Il presidente è convinto che la revoca del reddito di cittadinanza abbia alimentato le tensioni sociali che spesso si riversano sugli amministratori. “La gente individua nell’amministratore l’obiettivo da abbattere – conclude Amenta – ma lui esegue provvedimenti nazionali, c’è un sistema che si concretizza contro chi governa il territorio”.



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