Per la Sicilia il governatore Raffaelle Lombardo punta a realizzare attorno ad un programma “un’ampia convergenza” se sarà possibile anche con il Pd.Difficile? Certo. Impossibile? Non proprio. Sicuremaente oggi Giuseppe Lupo incontrando il segretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani avrà modo di parlarne. I paletti dei democratici al governatore sono ormai chiari e sono stati ribaditi puntualmente in questi giorni: dialogo solo se si sancisce il fallimento del centrodestra e l’abbandono di Berlusconi.
La mano tesa al Pd è arrivata ieri in modo esplicito dallo stesso Lombardo a margine della presentazione di un’iniziativa Roma. Alla domanda se pensi di poter avviare un dialogo anche del Pd Lombardo ha risposto: “Chi ci sta è ben accolto”. Questa è un’apertura diretta al Pd? è stato chiesto dai cronisti. “Vuole un lungo discorso o solo una sillaba – ha risposto -. La risposta è sì”.
“La ipertensione siciliana – ha aggiunto poi il governatore – vedrà un passaggio consistente domani in assemblea a Palermo. Puntiamo ad un programma in cui, dopo averlo arricchito con il contributo delle forze sociali ed imprenditoriali, mi auguro si determini un’ampia convergenza anche in funzione delle scadenze per gli adempimenti legislativi e di Governo”.
Ma come potrebbero i democratici sostenere un governo che vede dentro il Pdl Sicilia, ossia una formazione sì ribelle ma comunque organica al partito di Berlusconi? Tanti se lo chiedono ed è difficile trovare la quadra. L’idea a cui si lavorerebbe dalle parti di Lombardo è quella di un appoggio esterno dei democratici magari a un governo con più tecnici per scongiurare il voto anticipato.
Domani Lombardo andrà in Aula a chiedere sostegno al suo programma. E potrebbe presentarsi con un colpo di scena, scriveva oggi ilo Giornale di Sicilia, ossia il “sacrificio” dell’assessore Gaetano Armao a cui il governatore potrebbe togliere le deleghe per fare abortire la mozione presentata contro di lui dal Pd. Induscrezioni che al momento non trovano conferma. Oggi pomeriggio Lombardo vedrà i rappresentanti del mondo produttivo e del commercio, e dopo parlerà coi giornalisti. Da lì partirà il conto alla rovescia per la lunga giornata di domani che potrebbe segnare una svolta cruciale nella crisi. Sa. T.
Aggiornato martedì 1 dicembre ore 13:00