PALERMO– Da cronisti si fa l’orecchio al tono della voce dell’interlocutore. Si capisce subito, se bluffa, se mente, o se dice la verità. Il timbro di Roberto Agnello, neo-assessore all’Economia del Crocetta-bis, è attraversato da un complesso equilibrio tra speranza e timore. Una miscela ovvia per il 43enne che prenderà il posto di Luca Bianchi sulla tolda di una nave in tempesta.
La situazione di disastro economico è nota. La crisi morde. Agnello ha un curriculum di rispetto: incarico da dirigente in un colosso della consulenza contabile, ‘PriceWaterhouseCooper’, alla guida dell’osservatorio ‘LinkLead’ sul buon governo delle pubbliche amministrazioni, già responsabile del gruppo di Pwc al fianco dell’assessorato alla Salute nella redazione del Piano di rientro e nella rimodulazione dei servizi sanitari, responsabile del gruppo di esperti designati per aiutare la Regione Siciliana nella verifica dei crediti vantati dagli Ato nei confronti dei Comuni. Così recita la nota descrittiva che abbiamo assemblato. Spazio alle sue parole.
Assessore, l’osservatorio ‘LinkLead’ promuove le buone pratiche d’amministrazione. Adesso, l’osservato speciale è lei.
“Sì, mi sono occupato di buon governo di buona amministrazione. Sono i valori da portare al centro del nostro discorso. Il clima è difficile e diventerà ancora più difficile senza un’azione efficace”.
Su cosa punta?
“Sull’onestà, sulle competenze. Credo moltissimo nel gioco di squadra. Considero le persone che incontrerò in assessorato fondamentali per il progetto. Ho intenzione di valorizzare al massimo le risorse umane di cui potrò disporre”.
Come è arrivato alla poltrona più scomoda del Crocetta-bis?
“Io sono del Pd, ma non mi sono mai occupato di politica attiva. Da tecnico, lavoro, d’abitudine, molto duramente. Alcune persone del Pd hanno avuto fiducia in me, pensano che io possa essere utile e mi hanno spinto verso l’incarico”.
Lei è l’uomo giusto nel posto giusto?
“Un’espressione che non mi piace, perché la considero poco umile e poco realistica. Sono uno che lavora e che ritiene che l’impegno sia la strada maestra. Nessuno, purtroppo, possiede la bacchetta magica”.
Scusi, chi gliel’ha fatto fare?
“Non ci si può tirare indietro quando si è chiamati a ricoprire un ruolo per la collettività, anche se critico. Mi sono sempre misurato, appunto da tecnico, col bilancio e con i conti. La situazione, non nascondiamocelo, è complicata”.
Lei prenderà il testimone di Luca Bianchi, personaggio discusso.
“Ho una immensa stima di Luca Bianchi. Mi sento come uno che subentri nella staffetta, perché l’impresa è davvero ardua. Ci sarò finché potrò essere utile e darò tutto me stesso. Magari tra un anno ci sarà un’altra staffetta. E’ un cammino che consuma e che comporta una grandissima fatica”.
Quale sarà il primo atto dell’assessore Agnello?
“Conosco la situazione dall’esterno, per quello che ho letto, per l’idea che ho. Dovrò studiare, comprendere a fondo, andare in profondità. E in fretta. Le questioni viste dall’interno sono sempre differenti”.
A noi lo può dire: siamo spacciati o ce la possiamo ancora fare?
“Sono padre di quattro figli, solo per questo sono decisamente e obbligatoriamente portato verso l’ottimismo. Io, come ho detto, posso promettere il mio impegno più assiduo. Poi si vedrà, si traccerà un consuntivo a tempo debito”.
Cosa pensa di Rosario Crocetta?
“L’ho conosciuto nel giorno della nuova giunta, alle undici e mezza di sera. Prima non c’eravamo mai nemmeno presentati”.
Come vede il travaglio interno al Pd, visto che lei è un tecnico pur sempre d’area?
“Lo osservo con interesse. Spero di riuscire a convincere tutti. Mi auguro che il Pd resti soddisfatto del mio operato. I risultati garantiscono l’unità e rappresentano la medicina migliore”.
Che Sicilia vorrebbe lasciare ai suoi quattro figli?
“La migliore possibile. Non sono mai andato via, pur avendone l’opportunità. Non vorrei che i miei figli fossero costretti un giorno a lasciare la nostra meravigliosa terra”.