Prosciugato un fondo | Rischio crisi di liquidità - Live Sicilia

Prosciugato un fondo | Rischio crisi di liquidità

La Corte dei conti

Molti i rilievi espressi nel giudizio della Corte dei conti. Questo riguarda i fondi indisponibili che sono stati esauriti in ambito di residui attivi.

La critica
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PALERMO – Per elevare il livello dei residui attivi e avere così una pronta disponibilità di spesa la Regione Sicilia ha fatto ricorso a un’operazione contabile molto discutibile se non illegittima: ha quasi prosciugato nel tempo un “fondo indisponibile” creato nel 2001. E’ il rilievo critico più forte contenuto nella relazione della Corte dei conti per il giudizio di parificazione del consuntivo della Regione per il 2012. Il fondo era stato a suo tempo creato per accantonare le entrate dubbie e i crediti difficilmente esigibili (residui attivi). In tal modo si rendeva più credibile l’impianto complessivo del bilancio.

L’operazione serviva anche a mettere un freno alle spese prive di copertura che spesso vengono dissimulate per dare risposte a pressioni clientelari. La somma accantonata nel 2001 era di 2 miliardi e 65 milioni di euro (4.450 miliardi di lire). A partire dal 2004 la prudenza nella gestione del fondo, che serviva a colmare le minori entrate, è stata elusa fino a usare quei soldi per “per fattispecie non coerenti con le finalità originarie”. I prelievi sono proseguiti fino a quando con la finanziaria del 2012 e una variazione negativa di 273 milioni e 685 mila euro il fondo è stato azzerato. La Corte boccia l’operazione e ora chiede che entro l’anno il governo Crocetta e l’Assemblea regionale trovino i rimedi di fronte al rischio di improvvise “crisi di liquidità”.

La Corte riconosce poi che alcuni interventi vanno nella direzione giusta: la riscossione è aumentata del 149 per cento, l’andamento complessivo della spesa si è fatto più attento, la situazione di cassa è migliorata mentre resta forte l’incidenza della spesa corrente che nel 2012 ha raggiunto il livello più alto: il 62,4 per cento delle somme stanziate, ossia il 10 per cento in più del 2010 e 2011.

 


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