MESSINA – La Corte d’Assise di Messina dopo una lunghissima Camera di Consiglio, ha inflitto oltre 300 anni di carcere ai 28 imputati nel processo “Bani Bani” che nel 2011, permise di scoprire un’organizzazione che si occupa del reclutamento di giovane rumene da far prostituire in strada tra Messina e Provincia.
L’organizzazione si occupava di tutto, dal reclutamento al trasporto al racket dei marciapiedi, passando per la riduzione in schiavitù delle ragazze, picchiate, minacciate, violentate, cedute a saldo di un debito. Nel corso dell’operazione, condotta dalla squadra mobile di Messina, finirono in manette romeni, prostitute divenute complici degli aguzzini e italiani che facevano da supporto al giro.
Assolti Giovanni Raffone e Ion Ruse. La Corte ha anche disposto un corposo risarcimento per tutte le associazioni che si sono costituite parte civili. Di seguito le condanne: 19 anni e 8 mesi a Gheorghe Gabriel Pirvu; 19 anni a Dorel Petrache; 17 anni a Larisa Mariana Pitogoi, Sebastian Costel Markocsan, Petrica Barcar; 16 anni a Catalin Dadiloveanu e Florin Atos Costantin; 12 anni e mezzo di reclusione a Gheorge Ionut Ghita; 12 anni a Cladiu Marian Tufan; 11 anni e mezzo a Bianca Elena Costantin; 11 anni a Laurentiu Teodor Necsoi, , Ion Alexandru, Mihai Ilie; 10 anni a Mihai Haralambie, Teodor Florin Dragomin, Ioana Costantin, Costantin Oprea, Ionel Calin, Gigi Motoc; 8 a Gina Markocsan e Tudor Balan; 7 anni a Adrian Mitica Tone; 6 anni a Alvaro Lukai; 3 anni a Pasquale Rela, 3 anni e mezzo a Adina Mirela Luca; 10 mesi per Marius Bacar. Nel processo impegnati i legali Pietro Luccisano, Antonio Amata, Fabio Mirenzio, Pieto Broccio, Carlo Autru Ryolo, Nino Cacia, Pietro Ruggeri, Pietro Fusca, Alessandro Trovato e Fabrizio Alessi.