CATANIA – Presidio di protesta, in via Etnea, dei collettivi antagonisti contro il vertice dell’assemblea Nato in corso a Palazzo degli Elefanti. Matteo Ianniti, leader di Catania bene comune affonda: “Chi paga per tutto questo? L’amministrazione comunale blinda la città e ospita un convegno guerrafondaio e xenoxobo”.
“La Nato Uccide”. Lo striscione esposto ai quattro canti in via Etnea non lascia spazio a dubbi riguardo la dura posizione assunta nei confronti del Patto Atlantico dai rappresentanti dei movimenti presidianti: Rete Antirazzista Catanese, il Comitato NoMuos/NoSigonella, i Cobas della Scuola, Officina Rebelde, La Città Felice, l’Unione degli Studenti, la Lila, Catania Bene Comune, Rifondazione Comunista, Giovane Rivoluzione, Azione Civile, l’ Anpi e L’Altra Europa Catania.
Si chiede a gran voce una revisione delle politiche nazionali su immigrazione e spese per gli armamenti, che secondo il leader di Catania bene comune dovrebbero incentrarsi sul contenimento degli effetti devastanti della crisi. Anche la gestione del fenomeno dei migranti pone degli interrogativi politici: “Se oggi il Mediterraneo è una tomba e si susseguono i naufragi e si contano 3000 morti dall’inizio dell’anno – prosegue Iannitti – è colpa delle politiche xenofobe e razziste, che impediscono in maniera normale attraverso corridoi umanitari che le persone che scappano dalla fame dalla morte e dalla guerra, possano venire in Europa a trovare un minimo di speranza”.
Catania dovrebbe essere una città “ponte” tra i popoli e le culture del mediterraneo e invece “si candida ad essere la sede di Frontex e delle politiche razziste contro i migranti, la Nato in questo momento non si può arrogare il diritto di essere parte della soluzione, la Nato è il problema”. Giudizio duro anche nei confronti dell’amministrazione cittadina che, secondo i movimenti antagonisti, sta scegliendo vie sbagliate per portare la città alla ribalta: “è una brutta vetrina per Catania, perché per noi la città non rappresenta il razzismo e la guerra come oggi verrà rappresentato in quel palazzo”.
Un’operazione di facciata che non risolverà i problemi quotidiani delle persone.“L’amministrazione comunale – conclude Iannitti – decide di blindare la città di spendere non sappiamo quanto per rendere più bella la città. Si mette a lustro la Città per gli ospiti, mentre, mentre per i cittadini e i lavoratori la disperazione è all’ordine del giorno”. La protesta continuerà domani pomeriggio con un corteo che partira alle 17:30 dalla Villa Bellini.