Protesta dei percettori di Rdc al Politeama: domani il corteo - Live Sicilia

Protesta dei percettori di Rdc al Politeama: domani il corteo

L'iniziativa dei disoccupati del capoluogo davanti al carro di Santa Rosalia

PALERMO – Cappellini di Natale, pacchi regalo e uno striscione con scritto “Reddito di cittadinanza abolito, ma che bel Natale!”. È l’iniziativa dei disoccupati palermitani che percepiscono il Rdc davanti il carro di Santa Rosalia, che in occasione delle feste è stato spostato al centro di piazza Politeama.

“Reddito di cittadinanza abolito, disoccupazione, lavoro nero, emigrazione, salari da fame, sfruttamento e povertà. Sono questi i regali che il governo Meloni ci ha fatto trovare quest’anno sotto l’albero. Sarà un bel Natale solo per i ricchi, per le aziende e per i politici; per i siciliani che percepiscono il reddito le feste saranno segnate dalla preoccupazione di perdere il sussidio e sprofondare nella povertà – afferma Davide Grasso, uno degli organizzatori del corteo a difesa del Reddito, che partirà domani alle 9 dal Castello della Zisa e raggiungerà il Palazzo della Regione -“. 

L’iniziativa simbolica di questa mattina vuole rispedire al mittente, il governo Meloni, il suo provvedimento che farà perdere il reddito agli “occupabili” già a partire da luglio o agosto 2023, e a tutti gli altri da gennaio 2024. 

“Lo stesso governo che si erge come difensore della famiglia e delle tradizioni, sta mandando sul lastrico centinaia di migliaia di famiglie che quest’anno passeranno le festività natalizie nell’angoscia e nella paura di cosa gli riserverà il futuro. Uno di loro questa mattina ha detto che senza reddito si ritroverà a fare l’elemosina o a chiedere aiuto alla caritas per non far morire di fame i propri figli, come si può essere insensibile di fronte a questo?” – continua Giuseppe De Lisi, che percepisce il Rdc ormai da 11 mesi e prima ha sempre lavorato in nero come muratore o lavapiatti.

La disoccupazione non è una scelta, ma una condanna. Prima del reddito lavoravano in nero, sottopagati, costretti ad accettare lavori fuori dalla Sicilia, spiegano. E chiedono di non levare il reddito senza prima intervenire sul mondo del lavoro, creando occupazione nell’isola, istituendo un salario minimo e potenziando i centri per l’impiego. 

“Da luglio 2023 resteremo in mezzo a una strada, questo è l’ultimo Natale che passiamo con la certezza di un piatto a tavola con i nostri cari. Ci appelliamo a Santa Rosalia, visto che le istituzioni non ci ascoltano. Chiediamo alla nostra Santuzza la grazia e un miracolo: fare in modo che la Meloni faccia passi indietro” – conclude Toni Guarino, ricordando l’appuntamento di domani. 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI