Il capomafia Bernardo Provenzano é stato trasferito dal carcere di Novara e quello di Parma. Il provvedimento, disposto dalla Corte d’appello di Palermo per permettere cure appropriate al boss, è stato comunicato al suo avvocato Rosalba Di Gregorio.
La corte ha così accolto le richieste del pg che si era pronunciato dopo la diagnosi dell’oncologo Oscar Alabiso, primario di Oncologia a Novara, che aveva riscontrato la presenza di un tumore retrovescicale. Nel carcere di Parma il boss sarà seguito dal vicino istituto di cura che potrà monitorare costantemente la sua salute. La perizia sulle condizioni di salute del boss era stata chiesta dal legale di Provenzano, Rosalba Di Gregorio, che, come prevede la legge, per ottenere gli accertamenti ha dovuto fare istanza di scarcerazione del padrino di Corleone. L’istanza di scarcerazione è stata, ovviamente, rigettata dalla corte. Prima di Alabiso, il boss era stato visitato anche dagli specialisti Francesco Maria Avato, Giuseppe Miceli e Francesco Montorsi, nominati dalla corte d’appello di Palermo che processava Provenzano per una tentata estorsione. Erano stati gli stessi periti a indicare come necessario il pronunciamento di un oncologo. Per ottenere che qualcuno visitasse il suo cliente, il legale ha atteso oltre un anno. La prima richiesta di perizia, infatti, era stata fatta a giugno 2009. Allora il tribunale del processo Gotha delegò al carcere di Novara gli accertamenti. Per fare alcuni esami, come la Tac, Provenzano sarebbe dovuto uscire dal carcere ma il Dap respinse le richieste del tribunale che poi revocò l’istanza. A marzo 2010 il legale ha reiterato la richiesta di perizia alla corte d’appello e poi, da luglio, sono partiti gli accertamenti.
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