PALERMO – “Il risultato delle Provinciali a Enna è stato chiaramente condizionato da alleanze innaturali e dal consociativismo non più occulto che, purtroppo, caratterizza la gestione di Forza Italia in quel territorio.”
Così l’eurodeputato di Forza Italia Marco Falcone commenta l’esito delle elezioni del presidente e del consiglio del Libero consorzio di Enna, esprimendo un duro giudizio sull’andamento del voto.
Voti disgiunti penalizzano il centrodestra
Secondo Falcone, “il candidato del centrodestra Rosario Colianni è stato penalizzato dai voti disgiunti, nelle schede con preferenze FI, in favore del candidato della sinistra Capizzi.”
L’eurodeputato azzurro punta il dito contro la segretaria locale di Forza Italia: “Più volte abbiamo segnalato la situazione di Enna, dove purtroppo la segretaria locale Luisa Lantieri non ha mai reciso i legami con il Pd, il partito in cui militava fino a poco tempo fa. Dalla segreteria regionale FI non c’è stato nessun intervento in difesa della coerenza e dei valori del nostro partito”.
La replica di Lantieri
A Falcone risponde la diretta interessata. “Sono rimasta sconcertata dalla reazione scomposta dell’onorevole Marco Falcone – dice Lantieri -. Mi si accusa ingiustamente di tradimento, ma chi lancia queste accuse dovrebbe prima analizzare bene i dati: al nostro candidato Rosario Colianni mancano decine di voti del centrodestra. È evidente che nessuno, neppure io, avrebbe potuto controllare ogni singola preferenza o gestire dinamiche così complesse”.
E ancora: “Ma c’è un dato che parla da solo. Nella composizione della lista, su nove candidati, otto li ho proposti io – aggiunge -. Falcone ha contribuito con uno soltanto, con modesti risultati. Forse il vero problema è che non ha mai davvero creduto nella forza della lista di Forza Italia”. Lantieri respinge quindi con forza ogni accusa e lancia un monito al suo partito: “Chi oggi grida al tradimento, domani dovrà rispondere alla base degli elettori. Nel centrodestra serve con urgenza una seria e profonda riflessione. Chi siamo, dove vogliamo andare e quale progetto politico vogliamo costruire. Non si cresce cercando capri espiatori. Prima di puntare il dito contro gli altri, sarebbe il caso di guardare dentro casa nostra”.
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