CATANIA. Conferma della condanna a 9 mesi ma concessione del beneficio della non menzione della stessa nel casellario giudiziale. Si è conclusa con questa richiesta stamani, davanti ai giudici della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Catania, la requisitoria della sostituta pg Iole Boscarino, nell’ambito del processo di secondo grado a carico di Melchiorre Fidelbo, amministratore delegato della Solsamb srl e marito della senatrice del Pd Anna Finocchiaro, e di Giuseppe Calaciura, ex manager dell’Asp di Catania. Entrambi sono stati condannati nel 2016 per abuso d’ufficio. Assolti invece Antonio Scavone, ex direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale, e Giovanni Puglisi, ex direttore amministrativo dell’Asp. Al centro dell’inchiesta della Procura di Catania l’appalto senza gara del sistema di informatizzazione del Presidio territoriale di assistenza di Giarre.
LA REQUISITORIA. Per l’accusa è incontestabile la non conformità dell’iter procedurale seguito per la realizzazione del progetto Casa della salute a Giarre, elaborato dalla Solsamb srl. Illegittimo l’affidamento senza gara di un appalto del valore complessivo di oltre un milione e mezzo di euro. Non avrebbe trovato alcun riscontro, sempre secondo la sostituta pg Iole Boscarino, la tesi difensiva secondo cui la specificità tecnica e l’originalità del progetto realizzato dalla Solsamb avrebbe consentito alla pubblica amministrazione di procedere con una procedura negoziata, senza bando di gara. Dal dibattimento in aula, infatti, sarebbe emerso chiaramente come il software prodotto dalla Solsamb avrebbe potuto essere realizzato da chiunque possedesse competenze informatiche e conoscesse la realtà medica siciliana. Tra l’altro i modelli progettuali della casa della salute erano già stati utilizzati in altre regioni italiane. Secondo l’accusa la convenzione tra Asp e Solsamb srl sarebbe stata “stipulata nell’assoluto dispregio della normativa di riferimento, seguendo un iter procedurale anomalo”. A fare pressioni per siglarla, sempre per la Boscarino, sarebbe stato Melchiorre Fidelbo, che avrebbe spinto Calaciura alla stipula della Convenzione in tempi record, senza compiere i dovuti controlli della documentazione. “Che le pressioni del Fidelbo siano state causa determinante nella stipula della Convenzione da parte dell’Asp – ha detto in aula la sostituta Pg – non può porsi in dubbio atteso che il Calaciura non si sarebbe determinato altrimenti all’emanazione di un atto in palese violazione di legge”.
Nella prossima udienza discuteranno i legali della difesa.