PALERMO – Più le aperture che le chiusure, con saldi in positivo per pub, bar e ristoranti. L’economia palermitana può sorridere, almeno stando ai dati diffusi dal Suap, lo Sportello unico per le attività produttive del Comune. Raffrontando infatti i numeri del 2013, del 2014 e del 2015, i segnali sono quantomeno in positivo.
Partiamo dai ristoranti: nel 2013 ci sono state 129 chiusure e 148 aperture, nel 2014 109 chiusure e 140 aperture e in questa prima metà del 2015 48 chiusure e 58 aperture. Passando ai bar, nel 2013 ne sono stati aperti 255 contro 192 chiusure; nel 2014 196 contro 160 chiusure; nel 2015 93 contro 74 chiusure con saldi, rispettivamente, di +63, +36 e +19. Chiudiamo con pub e locali di intrattenimento: nel 2013 ne sono stati inaugurati 134 e chiusi 92 (+42); nel 2014 79 aperture e 46 chiusure (+33); nel 2015 41 aperture e 22 chiusure (+19). Secondo i dati elaborati dal sistema informatico del Suap, il saldo totale è di 60 per i ristoranti, 100 per i bar e 94 per i pub.
“Il dato ufficiale ci dice che le attività che incrociano la vocazione turistica del territorio segnalano un aumento incoraggiante, del resto in linea con l’andamento nazionale e a conferma dell’importanza di puntare sull’accoglienza e sull’appeal turistico come volano per il rilancio economico – dice l’assessore alle Attività produttive Giovanna Marano – punteremo in autunno a iniziative dell’amministrazione in grado di valorizzare quanto può emergere in termini di qualità ed ampliamento dell’offerta da tale crescita”.
“I numeri forniti dal Suap, frutto di dati certi e non di ipotesi e sensazioni – commenta il sindaco – dimostrano innanzitutto che, contrariamente a quanto alcuni allarmisti ripetono ai quattro venti, questo specifico settore commerciale pur colpito ovviamente dalla crisi come tutti gli atri, ha un trend comunque positivo e mantiene vivo l’interesse e la capacità degli operatori commerciali. L’altro dato incontrovertibile è che le azioni intraprese dall’Amministrazione per il contrasto all’illegalità e all’abusivismo non colpiscono in modo indiscriminato una categoria, ma colpiscono soltanto i furbetti, a tutto vantaggio di quanti vogliono fare impresa nel rispetto delle regole ed assicurando la qualità e salubrità dei propri servizi ai cittadini”.