Pulvirenti è un fiume in piena: |"A fine anno il Catania sarà in A" - Live Sicilia

Pulvirenti è un fiume in piena: |”A fine anno il Catania sarà in A”

Conferenza stampa a tutto campo da parte del presidente rossazzurro, che ammette le proprie colpe sulle scelte tecniche di inizio stagione e allontana le ipotesi di una cessione. Smentito l'interesse per Perinetti, il numero uno etneo rilancia: "Cosentino lavora diciotto ore al giorno, sono convinto che il nostro sia uno squadrone".

calcio - serie b
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CATANIA – “Due più due fa quattro: è un dato di fatto. Così come che è un fatto che il Catania a fine stagione tornerà in A”. Nino Pulvirenti non molla. Anzi rilancia. Nessuna cessione della società e “se ci sono stati errori da parte nostra, rimedieremo. Dalla prossima, tornerò al Massimino anche se non in panchina”. Una conferenza stampa affollata ed infuocata quella di oggi a Torre del Grifo. Ecco alcuni dei passaggi essenziali di un confronto protrattosi per oltre un’ora.

“Pensavo a quelli che sono stati gli ultimi dieci anni di Catania: ripercorrevo un po’ la strada. Abbiamo sempre detto tutto con chiarezza. Ed anche quest’anno è stato così: abbiamo detto che volevamo tornare in A. Ho letto che volevamo vendere la squadra agli sceicchi o che volevo vendere le quote a Cosentino o ad un certo Nicolosi: non c’è niente di tutto questo. Se fosse così ve lo direi. Perché si stanno alimentando queste voci? Perché questo disfattismo? Se ci fosse qualcosa di vero non lo nasconderei perché non l’ho mai fatto. Ho sempre fatto tutto in buona fede: togliamo queste voci che destabilizzano l’ambiente. La società è mia e non ci sono altri soci: si può essere più chiari di così?”.

PERCHE’ IL PRESIDENTE TORNA  A PARLARE SOLO IN UN MOMENTO DI EMERGENZA? “Io sono anche stanco di avere continue domande sempre sugli stessi argomenti. C’è un livello molto basso. Quando cominciai questa avventura a Catania c’erano un gruppo di giornalisti che seguivano la squadra: oggi mi ritrovo con giornalisti che lo sono diventati arrivando in Serie A. Secondo me, manca la base: sono diventati giornalisti di Serie A perché il Catania li ha portati in A. Non voglio più essere insultato”.

L’OBIETTIVO. “La società ha fatto un programma per salire in Serie A. Io sono convinto che abbiamo uno squadrone e che risaliremo in Serie A. Cosa è successo? E’ successo che siamo partiti male. Ma non essendo il calcio una scienza esatta ma nemmeno un terno al lotto abbiamo trovato delle difficoltà. La società è organizzata benissimo: e due più due deve fare quattro per cui alla fine torneremo in A. A gennaio faremo quello che è necessario fare”.

LA PREOCCUPAZIONE DELLA PIAZZA. “Siamo tutti preoccupati ma parleranno i fatti. Che senso ha fischiare i giocatori a Frosinone quando tirano in porta? Che senso ha? Che senso ha contestare Cosentino? L’ho messo io Cosentino, così come ho messo io quelli che c’erano prima di lui: lo vedo lavorare diciotto ore al giorno; vive a Catania con la famiglia. Per me sta lavorando bene: se a fine anno non saremo in saremo in Serie A, tireremo le somme. Io, ai dieci mila abbonati, dico di stare vicini alla squadra. Cosa si ottiene fischiando un giocatore? Cosa si crede che si possa ottenere?”.

L’IMPATTO CON LA B. “All’inizio è stato inevitabile che qualcuno non si fosse adeguato. Cambiare la guida tecnica dopo tre giornate significa che la società ha sbagliato, con tutto il rispetto per Maurizio Pellegrino che continua a lavorare con noi”.

PERINETTI IERI A CATANIA. “E’ venuto solo a vedere la partita”.

RINAUDO. “Domani rientra in gruppo”.

LA CESSIONE DEI GIOCATORI. “I giocatori che il Catania ha venduto cosa stanno facendo adesso? Lo chiedo a voi. Sulla questione legata allo stato degli infortuni vedremo di non fare confusione e di tenervi infornati. E’ chiaro che lo staff atletico deve prendere confidenza con il tecnico visto che è cambiato da poco”.

SANNINO. “E’ stata l’unica persona che abbiamo contattato, siamo convinti che possa fare benissimo. Sannino vuole aprire le porte ai tifosi? Sarà la società a deciderlo”.


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