Pupi ha il terrore dell’acqua. Chissà per quante ore è rimasta nella trappola di un pozzo sperduto e sconosciuto, dal quale non riusciva più a risalire. Non è caduta, Pupi. Lei si è buttata volontariamente, questa la ricostruzione più attendibile. Lo ha fatto per tentare di salvare un altro cane, il mio cane: Rum. Lui non ce l’ha fatta, lei sì. Quando abbiamo individuato il posto da cui provenivano quei lamenti, per lui non c’era più niente da fare e lei era ormai sfinita. Ancora un attimo e sarebbe morta. Poi, una volta tirata fuori da lì, è scappata.
Di Pupi sappiamo soltanto che è una femmina, che non è di razza e che il suo padrone l’ha abbandonata in campagna, proprio dalle parti di casa nostra. Non è nota l’età, nè la sua storia. Abbiamo imparato a conoscerla proprio grazie a Rum, che aveva perso la testa per lei, raggiungendola tutte le volte che riusciva a scappare. Poi tornava a casa. Ma stavolta no.
Dopo quel giorno, dicevo, Pupi è scappata, sparita. Ma un giorno è tornata. Era ferita, provata, piena di zecche e con uno sguardo triste che straziava il cuore. Da allora vive davanti al cancello di casa nostra: lì dorme, lì mangia, lì mi aspetta tutte le sere, sempre più scodinzolante. Adesso mangia con appetito e beve. L’acqua, appunto, è il suo terrore più grande. E questo, all’inizio, le impediva persino di dissetarsi. Sembra più felice, è dolce, coccolona, ha messo su qualche chilo e ha smesso anche di cercare Rum e di scavare nel posto in cui lui è seppellito, per tentare disperatamente di tirarlo fuori, ancora una volta. E, solo da qualche giorno, mi ha fatto conoscere anche la sua voce. Dopo settimane e settimane di silenzio totale, ha finalmente abbaiato contro il gatto che si era avvicinato alla sua ciotola. Un successo! Ma non basta.
Pupi non riesce a varcare quel cancello, ha paura. Chissà a quali traumi è legata questa sua scelta. Non cede nemmeno davanti ai bocconcini più golosi. Non fa un passo avanti, nè uno indietro. Resta lì, sulla strada. Sotto quel gradino che è l’ultimo ostacolo per diventare definitivamente il mio nuovo cane, un cane che riempia il vuoto lasciato da Rum. Adesso arriverà un nuovo inverno. Vorrei che avesse una cuccia asciutta e confortevole, le cure necessarie e tutto l’amore del mondo. Mi toccherà aspettare ancora un pò. Lei se lo merita.
Daniela Tornatore