Pure i dehors rischiano la multa | Spinnato: "Pronto a chiudere" - Live Sicilia

Pure i dehors rischiano la multa | Spinnato: “Pronto a chiudere”

Confartigianato Palermo lancia l'allarme sul divieto ai gazebo deciso dal Comune: "Situazione insostenibile, ho incontrato diversi commercianti che non sanno come comportarsi. Tra questi Mario Spinnato, titolare di un panificio in piazza Castelnuovo che rischia la multa pur non avendo un gazebo".

Reina: commercianti esasperati
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PALERMO – “Una situazione insostenibile, che sta portando i commercianti all’esasperazione. Oggi ho incontrato diversi esercenti, c’è chi rischia di chiudere pur essendo sempre stato in regola”. A dichiararlo in merito alla questione dei gazebo, nei confronti dei quali possessori sono partiti i controlli dopo la scadenza della proroga, è il presidente di Confartigianato Palermo, Nunzio Reina: “Come si fa a fare rispettare le regole se un regolamento non c’è? Come si fa a fare recuperare il costo di quanto investito ad un commerciante che deve già fronteggiare i danni della crisi? Qui non si rischia soltanto la chiusura dei cinque giorni, ma quella definitiva – dice Reina – perché, come al solito, ci siamo ridotti all’ultimo momento. Si fa di tutta l’erba un fascio ed anche chi aveva avuto le autorizzazioni finisce per pagarne le conseguenze”.

Tra questi, Mario Spinnato, titolare del panificio in piazza Castelnuovo, possessore di un “dehor”, le strutture che prevedono soltanto una pedana all’esterno dell’attività comemrciale, meno ingombrante del gazebo, che si dice “pronto a chiudere”, dopo avere ricevuto una lettera dal Comune. “Qualche settimana fa – nonostante io non abbia un gazebo, ma il dehor – sono stato avvisato: in caso di controlli e mancata rimozione sarò sanzionato e dovrò rimanere chiuso 5 giorni. Ho investito 120 mila euro per questa struttura, proprio per mettermi in regola, e adesso rischio di perdere gli introiti di quasi una settimana di lavoro? Sono pronto a cessare l’attività, a mandare a casa 70 dipendenti, perché così non ci sto. E’ impossibile andare dietro a tutti questi cambiamenti, agli equivoci, alle richieste senza risposta. Ho già risposto che io non posseggo un gazebo, ma un altro tipo di struttura, ma rischio lo stesso di non lavorare per i canonici 5 giorni perché non ho avuto alcun riscontro. Stessa situazione in via Principe di Belmonte, per le quali mie attività non è ancora arrivato il rinnovo delle autorizzazioni per gli spazi esterni. Qui si gioca con la vita della gente”.


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