Put in aula, spuntano| le zone con limite 30 km/h - Live Sicilia

Put in aula, spuntano| le zone con limite 30 km/h

Sono le cosiddette isole ambientali a velocità ridotta con un limite massimo di trenta chilometri orari. Per l'assessore alla Mobilità Giuffrè "questo Put è solo il punto di inizio per la gestione del traffico della nostra città, uno strumento che mancava da 15 anni e che consentirà di migliorarne la vivibilità".

SALA DELLE LAPIDI
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PALERMO – “Riduzione di traffico e inquinamento, provvedimenti per abbattere gli incidenti, piani di trasporto merci, tutela della salute e dell’ambiente”: sono questi gli obiettivi che si pone l’assessore alla Mobilità del Comune di Palermo, Tullio Giuffrè, che oggi pomeriggio ha presentato a Sala delle Lapidi il nuovo Piano Urbano del Traffico. Dopo la relazione dell’assessore è stata avviata la discussione generale. Il provvedimento ha ricevuto il parere favorevole della commissione Urbanistica ma quello contrario della commissione Annona e Polizia Urbana.

Diversi gli strumenti che l’amministrazione comunale intende mettere in campo per rendere più vivibile una città in cui traffico e inquinamento non si sono mai fatti, si per dire, desiderare. Prima fra tutte, e questa è la novità assoluta emersa dalle parole di Giuffrè, il Put prevede l’istituzione delle cosiddette isole ambientali a velocità ridotta con un limite massimo di trenta chilometri orari. Si va poi dalla limitazione degli accessi in alcune aree per i veicoli maggiormente inquinanti attraverso l’istituzione delle Ztl al miglioramento delle condizioni di sicurezza in quegli incroci e in quelle strade caratterizzati da un alto livello di incidentalità, dalla creazione di un sistema organico di sosta a pagamento alla riqualificazione della rete di piste ciclabili fino al nuovo regolamento viario.

L’assessore Giuffrè ha spiegato che “il Put è d’obbligo per quei comuni con una popolazione superiore ai 30 mila abitanti. Si tratta di uno strumento valido nel breve periodo che affronta questioni e problematiche legate al traffico, all’inquinamento, agli strumenti urbanistici e ambientali e ai piani per la mobilità. Il Put è inoltre solo una prima fase prima dell’applicazione dei diversi piani particolareggiati esecutivi. Può prevedere impegni finanziari e opere di rilevante peso economico, con previsioni di spesa che devono essere certe e precise, ma le infrastrutture a lungo termine fanno parte di un piano di portata decennale, che è il Pum. Il Put – ha continuato -, invece, prevede interventi più limitati, che comunque devono riportare un’indicazione precisa dei costi. Questo piano non è un punto d’arrivo ma di partenza di un percorso per la gestione del traffico della nostra città, è uno strumento che mancava da 15 anni e che consentirà di migliorarne la vivibilità”.


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