PALERMO – Un mezzo della Rap pieno non di rifiuti, ma di… sedie. La singolare fotografia è stata scattata dal Comitato Civico Quartiere Pagliarelli che, in un comunicato stampa, chiede all’azienda di prendere provvedimenti verso il lavoratore accusato di fare il “rigattiere” mentre è in servizio.
“La disinvoltura con cui un operatore Rap, addetto allo spazzamento delle strade del quartiere Pagliarelli, prosegue nel farsi solo ed esclusivamente gli affari suoi, per di più utilizzando i mezzi aziendali sostenuti dalle tasse versate dai cittadini, ci fa andare in bestia – scrive il comitato – mentre altrove discutono come risanare il buco da 11 milioni di euro della nuova società Rap, i sindacati tutelano i diritti dei lavoratori, i lavoratori esasperano la popolazione non raccogliendo correttamente la spazzatura, la cittadinanza protesta per tasse più gravose per un servizio senza riscontro, un netturbino (o operatore ecologico che dir si voglia), da tutti chiamato ormai nel quartiere “il rigattiere”, sembra passare il suo tempo da mesi gironzolando per il quartiere Pagliarelli con la sua motoape brandizzata Amia e relativo numero identificativo, rovistando nei cassonetti, raccogliendo cose più o meno utili, concedendosi frequenti pause caffè con relative frequenti sigarette. Ciò che non sembra proprio fare è spazzare le strade, che da mesi, infatti, risultano essere particolarmente sudice”.
Un atto di accusa a cui segue anche un invito ai vertici della partecipata. “Egregi amministratori della Rap, quest’oggi vi diciamo: licenziatelo. Ecco come si fa a ripianare i conti e offrire ai cittadini un servizio apprezzato e riconosciuto. Licenziare chi non lavora e sperpera i vostri e i nostri denari, la vostra benzina e la vostra immagine, licenziare chi si prende gioco di quanti, invece, lavorano e di quanti pagano le tasse. Non è più il tempo di tollerare atteggiamenti simili e pretendiamo, in quanto cittadini onesti, rispetto”.
“Abbiamo raccolto la segnalazione – replica il presidente della Rap Sergio Marino – e svolgeremo accertamenti e, in caso di situazioni non regolari, come peraltro pare essere, effettueremo le dovute sanzioni”.