A Isola si mangia il pesce fresco. A Mondello si passeggia. Allo Zen si spaccia. In via dell’Olimpo. Bé, in via dell’Olimpo si muore, causa incidente stradale e mancanza di interventi istituzionali (segnaletica migliore? Sorveglianza più accorta?). Palermo non è una città complicata da vivere e da capire. E per morirci.
E’ nato un nuovo gruppo su Facebook: quelli che hanno perso un amicoa in via dell’Olimpo a Palermo. Al momento, conta 47 iscritti: compresi il fondatore e il sottoscritto che è andato a curiosare fin laggiù. La crescita esponenziale è dietro l’angolo. Basta una rapida conta delle lapidi di via dell’Olimpo, guidando distratti, col cellulare appiccicato all’orecchio. Una vita spezzata, di solito giovane, da moltiplicare per familiari, compagni di scuola, di lavoro, di facoltà, amici, amici da stadio, conoscenti della domenica….
Sarcasmo stupido? E’ l’ultima arma che c’è rimasta dopo le lacrime. Le abbiamo provate tutte, ma la gente continua a morire. Continua a schiantarsi e morire. Piangere non serve. Le lacrime conciliano la pace. Ci sono troppi genitori che non dormiranno mai più. Non può esserci pace, finché via dell’Olimpo continuerà a sfornare incidenti e morti, come se il dolore fosse la missione aziendale di questa fabbrica palermitana di lutti della viabilità.
Scrive il fondatore del gruppo su Facebook: “Torno indietro… e sono cinque… e sono sei… e sono sette. Quindi sono sette. O forse solo sette sono coloro che hanno ritenuto opportuno lasciare un segno sul posto a futura memoria. A distanza di qualche mese non è cambiato nulla sul posto. Qualcuno ha risistemato il verde danneggiato ma di adeguamento della segnaletica stradale neanche l’ombra. Così, chi non conosce la strada, si ritroverà sempre a fare i conti con l’aiuola invisibile. (…) E se si installasse una segnaletica luminosa in modo da destare l’attenzione degli automobilisti già ad una certa distanza e prevenire l’impatto? (…) FERMIAMO QUESTA STRAGE!!!”.
Siamo in 47, gli iscritti al gruppo. Forse potremmo essere di più. Già, ma per fare che? Per tentare di cambiare, per avviare una campagna che Livesicilia sostiene da tempo. Non vi piace? Non ci credete? Pensate che nulla cambierà? Bene, in tal caso possiamo già preparare fiaccole e lacrime per i prossimi funerali inevitabili, programmare dei cocktail party d’amarcord negli anniversari. E fondare un nuovo gruppo su Fb. Quelli che moriranno in via dell’Olimpo. R.P.