Raccolta rifiuti e differenziata| Palermo resta fanalino di coda - Live Sicilia

Raccolta rifiuti e differenziata| Palermo resta fanalino di coda

Sandro Leonardi (Pd)

Lo studio condotto dall'Ufficio Statistica del Comune vede la città tra gli ultimi posti in Italia. Leonardi (Pd): "La differenziata se fatta bene farebbe diminuire la tassa sui rifiuti". La Rap: "Entro l'anno il porta a porta".

I dati del Comune
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PALERMO – Quasi dieci chilogrammi di carta per abitante, poco più di 4 per il vetro e appena 300 grammi di metalli. Che la raccolta differenziata a Palermo non raggiungesse alte percentuali era cosa nota, ma le cifre messe nero su bianco dall’Ufficio Statistica del Comune la dicono tutta su quanto sia ancora lunga la strada perché il capoluogo siciliano raggiunga gli standard delle altre città italiane.

I dati si riferiscono al 2012 e mettono Palermo a confronto non solo con le grandi metropoli, ma anche con gli altri capoluoghi di provincia isolani. Lo studio, realizzato lo scorso giugno dagli uffici comunali, dimostra per esempio come la raccolta complessiva di rifiuti urbani pro capite a Palermo (nel 2012) sia di appena 542,6 chilogrammi per abitante, in calo rispetto agli anni precedenti e al di sotto della media nazionale. Palermo,per intenderci, fa peggio di Bari, Roma, Firenze e Venezia.

La differenziata si ferma invece al 10,6%, in aumento rispetto al 10,2 del 2011, ma si tratta del valore più basso tra le grandi città italiane e ben al di sotto del 65% fissato per legge e della media nazionale, pari al 34,9%. Verona è al 51,1%, Torino al 43,3%, Firenze al 39,9%, Venezia al 39,2% e Milano al 38,2%, ma perfino Bari e Napoli (21% e 21,8%) fanno meglio di Palermo. Andiamo alla Sicilia: qui Palermo si piazza al sesto posto dopo Ragusa, Trapani, Catania, Caltanissetta e Agrigento. Fanno peggio Siracusa, Enna e Messina.

Come si legge nello studio statistico “nel 2012 a Palermo sono stati raccolti 9,8 chilogrammi per abitante di carta, contro una media nazionale di 62,4 chilogrammi per abitante; 4,2 chilogrammi per abitante di vetro, contro una media nazionale di 24,7; 4 chilogrammi per abitante di materie plastiche, contro una media nazionale di 13,6; 0,3 chilogrammi per abitante di metalli, contro una media nazionale di 4,1; 35,4 chilogrammi per abitante di rifiuti organici, verde e legno, contro una media nazionale di 71,3. Nel confronto fra il 2012 e il 2011, è cresciuta la raccolta differenziata pro capite dei rifiuti organici, verde e legno, è diminuita quella della carta, dei metalli e delle altre tipologie, è rimasta sostanzialmente invariata quella del vetro e delle materie plastiche. Con la sola eccezione dei rifiuti organici, i valori pro capite delle principali tipologie di raccolta differenzia di Palermo sono i più bassi fra tutte le grandi città italiane”.

“Questi numeri confermano come sul fronte rifiuti Palermo sia all’anno zero – commenta Sandro Leonardi, consigliere comunale del Pd – la raccolta differenziata, oltre a fare del bene all’ambiente, alleggerirebbe la tassa sui rifiuti a vantaggio dei cittadini. Quanto tempo deve ancora trascorrere per realizzare anche a Palermo un sito di compostaggio della frazione verde e organica e un selezionatore di massa per l’indifferenziato, invece di inviare rifiuti in ogni parte della Sicilia a spese dei contribuenti? Ai cittadini dovremmo chiedere solo di distinguere organico e inorganico, al resto dovrebbe pensare l’amministrazione comunale. Ma, come detto, a Palermo siamo ancora all’anno zero”.

I dati del 2014, nell’area del porta a porta, sono più incoraggianti con punte del 60%. Anche qui la carta la fa da padrone il 13% del totale. Dal 2013 al 2014 i rifiuti raccolti sono passati da 14mila tonnellate a 15mila. “Una parte di Palermo è servita dal porta a porta – dice Lara Calì, dirigente per la raccolta differenziata di Rap – si tratta del centro commerciale, ovvero gran parte dell’Ottava circoscrizione e qualche parte della Quinta e della Sesta. Siamo soddisfatti dei risultati del porta a porta, abbiamo numeri elevati per una città grande come questa: siamo al 55%, tocchiamo punte del 60%. Quando si fa media con il resto di Palermo, dove abbiamo una differenziata stradale, i numeri calano. Non abbiamo potuto integrare la stradale, specie per le campane della carta e del vetro che hanno subito l’usura o atti vandalici. La speranza è che, con l’approvazione del contratto di servizio di Rap, si possa intervenire sulla stradale con nuovi contenitori ri-distribuiti in tutta Palermo. La percentuale cittadina è al 10% ed è bassa, ma con l’inizio del porta a porta due che partirà entro l’anno e riguarderà altri 130mila abitanti e comprenderà il centro storico, Settecannoli, Borgo Vecchio e parte di Strasburgo, contiamo in un nuovo input. L’altro progetto è quello di prossimità a Borgo Nuovo, contenitori in serie molto grandi montati su una guida a terra: sono in prossimità delle portinerie, a metà tra stradale e porta a porta. Sarà una grande scommessa in un quartiere di periferia, un progetto pilota sul modello di quanto succede a Firenze. Con questi interventi speriamo che la percentuale cittadina di differenziata si innalzi”.


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