PALERMO – “Parliamoci chiaro: siamo stati alleati con Mdp-Si alle elezioni amministrative di Palermo poche settimane fa: quell’alleanza arrivava fino ai moderati di Alfano e per le elezioni regionali siciliane abbiamo dato la nostra disponibilità al percorso civico che loro per primi ci hanno sottoposto. All’improvviso i nostri possibili alleati scoprono incompatibilità politiche e morali che negli ultimi mesi non c’erano: nè da parte di chi è stato eletto nel listino di Crocetta e ora invoca discontinuità nè da parte di chi per storia personale è stato protagonista di ben più ardite operazioni politiche”. Così in una nota il segretario regionale del Pd Fausto Raciti dopo la rottura sancita da Si e Articolo 1-Mdp per le elezioni del 5 novembre. “È chiaro che l’unico tema nazionale che sta a cuore a Mdp-Si non è il rapporto tra Ap e il Partito democratico ma preparare le prossime elezioni politiche sperando in una sconfitta del Pd e del centrosinistra tanto invocato. Ognuno si assume le proprie responsabilità: la nostra è provare a vincere dare un futuro alla Sicilia”.
E in un’intervista al Corriere della Sera anche il sottosegretario alla Salute Davide Faraone, plenipotenziario di Renzi in Sicilia, critica Mdp: “Dire no a Micari significa rafforzare in Sicilia i Cinquestelle e la destra – dice -. Trovo tutto surreale. Prima Mdp ci ha chiesto un’alleanza larga e gli è stata subito servita. Poi hanno invocato il ‘modello Palermo’ e gli abbiamo messo sul tavolo un candidato civico. Se dicono no a prescindere è chiaro che sono intenzionati a rompere l’alleanza”.
Intervistato da Repubblica, invece, il capogruppo del Pd alla Camera Ettore Rosato si rivolge ai partiti che si sono sfilati in Sicilia a causa di Ap: “Alla sinistra chiedo di ripensarci. Non si può cambiare idea in 48 ore – afferma -. Forse Mdp ha deciso di diventare una sorta di Rifondazione comunista con vocazione all’opposizione ideologica un’evoluzione che mi augurerei di non vedere”.