BARI – Condannato a 4 anni l’ex Ministro ed ex governatore della Puglia, Raffaele Fitto, per reati di corruzione, finanziamento illecito ai partiti e abuso d’ufficio. La condanna arriva nel cuore della notte, intorno all’una, dalla Seconda sezione del Tribunale penale di Bari, dopo 28 ore di fitta consultazione.
L’inchiesta “La Fiorita” si conclude, quindi, dopo tre lunghi anni con una secca condanna: Fitto avrebbe quindi ricevuto una grossa tangente, circa 500 mila euro, durante la campagna elettorale del 2005 dall’imprenditore Giampiero Angelucci, anche lui condannato a 3 anni di reclusione, in cambio dell’assegnazione di un appalto da 198 milioni di euro per la gestione delle residenze sanitarie assistite.
Altre sanzioni per il capolista del Pdl in Puglia: l’interdizione per 5 anni dai pubblici uffici, un anno di inibizione a trattare con la pubblica amministrazione e la confisca di beni per l’ammontare di 500 mila euro. L’ex ministro, dopo la lettura della sentenza, si è intrattenuto coi suoi avvocati per esaminare il contenuto del dispositivo.
La sentenza, che arriva proprio alla vigilia della visita di Silvio Berlusconi in Puglia, solleva l’indignazione proprio dell’ex premier: “Una condanna senza fondamento. Si tratta di un’offensiva della magistratura giacobina. Sono certo – ha aggiunto infine – che le recenti iniziative giudiziarie influiranno sul voto”.