CATANIA. Rompe il silenzio l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo a proposito della richiesta di condanna a due anni e sei mesi avanzata dal sostituto procuratore Angelo Busacca in merito all’affidamento alla Pubbliservizi nel 2007 di un appalto per l’aeroporto di Catania. La notizia era rimbalzata nella giornata di ieri al termine della requisitoria tenutasi nell’aula della terza sezione penale del Tribunale di Catania durante il processo sull’affidamento senza gara, nel 2007, alla Pubbliservizi dell’appalto per la pulizia dell’aerostazione dell’aeroporto di Fontanarossa.
“Ho saputo della richiesta di condanna – spiega Raffaele Lombardo – per la gara d’appalto della Sac concernente la pulizia dell’aeroporto. Per le scelte operate sullo scalo etneo, coraggiose e oneste, e per l’apertura della nuova aerostazione avrei dovuto essere premiato. Infatti ho agito – prosegue l’ex presidente della Regione – nell’esclusivo interesse delle Provincia di cui ero presidente e della Sac di cui ero amministratore. Scriverò – conclude Raffaele Lombardo – e chiederò di essere sentito dai giudici prima che decidano”.
Il sostituto procuratore Angelo Busacca, nella sua requisitoria, ha definito l’ex governatore Lombardo, all’epoca dei fatti presidente della Provincia e in quanto tale componente del Cda della Sac, un “dominus con posizione apicale” che aveva “come chiaro interesse politico quello di garantire i livelli occupazionali di Pubbliservizi”. Secondo l’accusa il servizio sarebbe stato affidato violando la legge che imponeva “la procedura della gara aperta ristretta o negoziata ovvero mediante dialogo competitivo”.