"Ragazzi, siete il mio orgoglio" | Un anno dopo, I Love Francesco... - Live Sicilia

“Ragazzi, siete il mio orgoglio” | Un anno dopo, I Love Francesco…

Un anno fa ci lasciava Francesco Foresta, fondatore di questo giornale. Per ricordarlo, una messa e una pubblicazione con il ricordo di amici e colleghi. Che raccontano il suo genio, la sua ironia, il suo grande amore per il giornalismo. SCARICA QUI IL PDF

Il numero speciale
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PALERMO – Un anno senza Francesco Foresta. Era il 10 gennaio del 2015 quando, al termine di una breve e implacabile malattia, il fondatore di LiveSicilia ci lasciava. Domani per ricordarlo, la redazione di via Rosolino Pilo 11, quella che chiamava la sua “casa” degli ultimi anni, sarà aperta dalle 11,30 e chi vorrà potrà ritirare una copia del numero speciale di I love Sicilia realizzato per ricordarlo (SCARICA IL PDF), con i contributi di colleghi e amici, che hanno lasciato il loro ricordo personale di Francesco. Alle 12,30 sarà celebrata una messa nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo, in via Bentivegna, a pochi passi dalla redazione.

La pubblicazione chiamata semplicemente “I love Francesco”, che alleghiamo in versione Pdf a questo articolo, è l’omaggio che la redazione di Livesicilia, I love Sicilia e S tributa al giornalista che con il suo intuito visionario ha saputo arricchire negli ultimi dieci anni il panorama del giornalismo siciliano di voci nuove e nuove idee. Dai ricordi dei tanti amici e colleghi che hanno scritto in questa occasione, viene fuori un ideale mosaico che racconta le sfaccettature umane e professionali di Francesco. Con tanta gratitudine, come riassume, nella lettera che introduce lo speciale, Donata Agnello, moglie di Francesco che gli è succeduta alla direzione di I love Sicilia: “Grazie, come il Grazie che qui ti rivolgono gli amici per ciò che hai dato o insegnato loro. Grazie, come quello che mi hai detto con l’ultimo fiato che avevi, lo scorso 10 gennaio”.

Il genio di Francesco, il suo estro, la sua contagiosa vitalità, vengono raccontati dalle testimonianze e dai ricordi personali delle persone che vissero e lavorarono al suo fianco. “Progettare, produrre, pianificare idee da realizzare era la sua vita. Un gigantesco vulcano in continua eruzione con crateri tracotanti di fiumi di idee”, lo descrive Giuseppe Amato, editore incaricato di Novantacento, socio di Francesco nella grande avventura editoriale che nacque dieci anni fa con I love Sicilia. Un’avventura che nacque grazie all’intuito giornalistico di Francesco Foresta, che, scrive Riccardo Arena, presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, “era forse un visionario o un veggente, ma anche uno studioso del futuro, uno cui piaceva rischiare, scommettere su quello che ancora non c’è, perché non si vede”. Parole molto vere: Francesco sapeva vedere ciò che gli altri non vedevano, o almeno, sapeva vederlo prima. Ancora Arena: “Il mondo che non c’era lui lo ha inventato, lo ha costruito, gli sopravviverà e lui sarà ricordato come i grandi non della storia ma del mestiere di giornalista in Sicilia”.

Era forte Francesco, capace di intuizioni geniali e dal fiuto sopraffino quando c’era da annusare la notizia, ma anche individuare l’uomo giusto al posto giusto”, ricorda Roberto Benigno, tra i fondatori del gruppo editoriale Novantacento con Francesco. E Roberto Puglisi, coordinatore di LiveSicilia, ricorda la storia di un ‘caffè speciale’. “Era brillante, affascinante, ammaliatore, mattatore”, sintetizza Francesco Badalamenti, che lavorò per tanti anni al suo fianco al Giornale di Sicilia. Come Carlo Brandaleone, che scrive: “Con Ciccio, Palermo, una città in fondo pigra, ha perso una risorsa, un’intelligenza. Un ottimo giornalista ma forse qualcosa di più, perché la sua vita è stata tutta una startup. A modo suo riusciva vedere dietro l’angolo”.

Tanti hanno ricordato la libertà delle sue testate e come queste ultime, Livesicilia in particolare, abbiano quotidianamente raccontato i guasti dell’Isola. Roberto Lagalla, già rettore dell’Università di Palermo, definisce quella di Foresta “una voce coraggiosa e libera nello stigmatizzare il degrado politico e civile della nostra Sicilia alla quale l’Uomo ha dedicato le sue migliori e più generose energie”.

Un lavoro nel quale Francesco ha saputo costruire attorno a sé una squadra, alla quale teneva moltissimo e che definì, nella sua ultima lettera, il suo orgoglio. “Un maestro mai salito in cattedra – lo definisce Felice Cavallaro del Corriere della Sera -, capace di costruire un progetto editoriale tirando su una squadra di cronisti liberi di raccontare e denunciare con distacco dal potere, duri se necessario, capaci comunque di sfoderare un’ironia che non diventava mai livore”. Quell’ironia che manca tanto a chi lo amò, come testimoniano tanti degli scritti raccolti nello speciale di I love Sicilia. “Era feroce e dissacrante. Memorabili i pizzini che solo la regola della continenza – la nostra più che la sua sua – ci ha impedito di pubblicare”, ricorda Riccardo Lo Verso, firma di Livesicilia e S. “Un maestro per tanti di noi. Ma soprattutto un uomo capace di ridere della vita. Fino alla fine”, ricorda Eliana Marino, che per anni lavorò al suo fianco a I love Sicilia.

Un amico capace di portare gioia e allegria. Ma soprattutto uno straordinario giornalista, innamorato del suo lavoro. “Mentre il giornalismo popolare dei parrucconi dell’editoria siciliana scriveva ciò che pensava la gente, lui invitava i suoi lettori a pensare qualcosa di diverso. E quasi sempre ci azzeccava”, commenta l’amico Gery Palazzotto, che con lui fu vicecaporedattore al Giornale di Sicilia.

Un giornalista vero, Francesco Foresta. Come riassume Giuseppe Sottile, suo amico e maestro, che raccolse il suo invito a sostituirlo alla direzione di Livesicilia, negli ultimi giorni. “Più semplicemente si limitava a manifestare una smisurata fiducia nella notizia, elemento primario e insostituibile del nostro lavoro, e una naturale ripugnanza per quella banalità che, di fronte alla durezza di certi avvenimenti, riesce a trasformare ogni interrogativo in un pensiero comodo per chi scrive e altrettanto comodo per chi legge”.

A tutti manca qualcosa di Francesco. Il suo sorriso, i suoi scherzi, “quelle sue spalle larghe che ti davano un senso di sicurezza”, come rievoca Salvo Toscano, accanto a lui dall’inizio della storia che portò alla nascita delle testate da lui fondate. Che sono il suo lascito. Come racconta l’emozionante sms che il giornalista Andrea Tuttoilmondo riporta nella sua testimonianza. Francesco glielo spedì negli ultimi giorni: “Sto lottando col sorriso perché questa è sempre stata la mia filosofia di vita. Cosciente che sto lasciando un gruppo di ragazzi, te compreso, che mi riempie di orgoglio e che so continuerà in ogni caso il mio lavoro. Cambiando la storia giornalistica di questa di terra”.

Scarica qui “I Love Francesco”

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