RAMACCA – Ancora sangue nelle strade catanesi. E’ di un morto (e non due come si era appreso in un primo momento) il tragico bilancio di un’incidente avvenuto intorno alle 20,30 sulla Strada Statale 288. A perdere la vita Salvatore Lava, 41 anni, di Ramacca coinvolto in uno scontro frontale avvenuto nel tratto della Catania – Gela che conduce nel comune calatino, in prossimità del bivio Iannarello.
La Golf dove viaggiava Salvatore Faro
Da una prima ricostruzione dei carabinieri, intervenuti nel luogo dell’incidente, Lava a bordo di una Golf è stato preso in pieno da un’Alfa 159 che ha improvvisamente invaso la corsia ed è morto sul colpo. L’impatto è stato così violento, forse a causa della velocità sostenuta, che la Wolkwagen ha fatto una carambola finendo con il tettuccio sull’asfalto (Guarda la foto), all’Alfa si è sfondato il cofano anteriore e un pezzo del motore è finito a oltre 50 metri lontano dalla vettura. Il conducente della 159, che viaggiava da Catania verso Ramacca, è un 33enne di Grammichele, (D. T. le iniziali) che è stato trasportato d’urgenza al Vittorio Emanuele di Catania, dove è ricoverato in prognosi riservata: le sue condizioni sono gravissime.
Si sta cercando di ricostruire l’esatta dinamica del sinistro: tra le motivazioni che hanno fatto perdere il controllo del conducente della 159 ci potrebbe essere il fumo propagato da un incendio di sterpaglie. Il rogo vicino alla Strada Statale avrebbe creato una sorta di nebbia causando problemi di visibilità al 33 enne che ha perso il controllo della vettura, ha invaso l’altra corsia da dove arrivava Salvatore Lava, ed è avvenuto l’impatto fatale. Sul posto per estrarre i corpi sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, inviate a supporto anche tre squadre dal comando provinciale di Via Cesare Beccaria di Catania.
Sconvolta la comunità di Ramacca da quanto è accaduto. E’ la seconda vittima della strada che gli abitanti del piccolo centro piangono in poche settimane, il 29 maggio scorso a perdere la vita in un incidente stradale era stato il giovane Fabio Di Benedetto.
